Campanili Verdi



Viaggi e pellegrinaggi



VIAGGI E PELLEGRINAGGI

Più lenti e più attenti

 

“Certo, il Signore è in questo luogo e io non lo sapevo” (Gen. 28, 16). Così Giacobbe esprime il suo stupore quando, nel corso di un lungo viaggio, scopre la terra di Canaan come luogo di presenza del Signore.
L’esclamazione è stata scelta dalla Conferenza episcopale italiana per dettare il tema del messaggio per la 12ª Giornata Nazionale per la Custodia del Creato del 3 settembre: “Viaggiatori sulla terra di Dio”.

Nel testo i vescovi ricordano che, seppure radicata in un luogo preciso, la nostra storia personale si dispiega in una varietà di tempi e di spazi. Ragion per cui, così come avviene per molte altre religioni, anche il cristianesimo valorizza la pratica del pellegrinaggio. Dunque auspicano che la si riscopra in forme sempre nuove e formative esortando ad abitare la terra come viaggiatori ed a far crescere un turismo autenticamente sostenibile, capace cioè di contribuire alla cura della casa comune e della sua bellezza.

Di viaggi si è già parlato su queste pagine in aprile (Passare leggeri sul mondo, leggi di più >>>) ma l’occasione citata ci richiama a tornare sull’argomento.
In effetti, assodato che viaggi e gite, di ogni genere e rivolti alle diverse componenti delle comunità ecclesiali (dalle parrocchie, ai movimenti, alle scuole…), costituiscono una parte non trascurabile delle attività “complementari” a quelle più strettamente liturgiche, non sfugge che il modo in cui li si organizza è determinante per la loro maggiore o minore incidenza sulla corretta conservazione del pianeta, che dovrebbe stare a cuore a ciascuno.
A fare la differenza sono sia la meta sia il mezzo utilizzato.

Per quanto riguarda la prima, per limitarci ad un solo esempio fra i tanti, sono infinite le possibilità di individuare sorprendenti percorsi dedicati alla scoperta dei significati simbolici che piante, fiori, frutti ed animali hanno nelle opere d’arte sacra. E non serve andare lontano per vedere luoghi pieni di storie da raccontare e di arte che apre il cuore a due passi da casa nostra. Bastano buone gambe (e per chi non le ha troppo buone non è difficile far sì che nessuno resti indietro), sana curiosità e qualcuno che aiuti a guardare con occhi più consapevoli tutto il bello che ci circonda.

Quanto al pellegrinaggio in senso stretto, per chi è in salute forse occorrerebbe la capacità di abbandonare le comodità degli spostamenti rapidi a più elevato impatto ambientale e, riguardo all’alloggio, scegliere soluzioni che favoriscano l’incontro con le comunità ospitanti e premiare strutture ricettive attente a minimizzare le negatività ambientali (consumi energetici ed idrici, produzione e gestione dei rifiuti…) e rispettose dei diritti di chi vi lavora, garanzia da non dare sempre per scontata.

Giovanni Guzzi, giugno 2017
© Riproduzione riservata
Rilanciato da L'Amico del Clero, settembre 2017

 

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