Campanili Verdi



Se non arrivano... inventatele!



Lettere in redazione per allargare l’orizzonte

SE NON ARRIVANO… INVENTATELE!

Lettere in redazione per allargare l’orizzonte

 

“Se non arrivano… inventatele!” Oggetto dell’esortazione, che costituisce una delle prime regole insegnate alle scuole di giornalismo, sono le lettere che arrivano (o si vorrebbe che arrivassero) in redazione. Nell’esperienza di chi scrive non è mai stato necessario metterla in pratica, e se quelle elogiative fanno naturalmente piacere, quelle critiche sono però più utili.

Prima di tutto perché è positivo che chi è in disaccordo con le nostre affermazioni non si limiti ad ignorarci ma dedichi parte del suo tempo (preziosissimo per tutti) ad esprimere il suo dissenso. In secondo luogo perché un’obiezione può aiutarci a chiarire meglio un pensiero che, giustamente contenuto in spazi obbligati, per necessità di sintesi può a volte correre il rischio di non essere correttamente compreso.

Naturalmente la responsabilità di questi possibili fraintendimenti non è di chi legge ma di chi scrive, che ha l’obbligo di farsi capire da chi gli accorda la fiducia di dedicargli il tempo necessario per leggerne i ragionamenti.

Questa premessa di carattere generale risponde alle osservazioni di un lettore che ha visto nell’articolo del marzo scorso (Il Vangelo della tramvia >>>) un’ingiustificata accusa al servizio di trasporto pubblico ambrosiano, e magari un poco anche al suo clero, da parte di chi ipotizzava forse non avesse piena conoscenza di entrambi.

Scusandoci con chiunque si dovesse essere sentito offeso dalle nostre argomentazioni, manzonianamente rassicuriamo che “non s’è fatto apposta”. E precisiamo che, se più volte in questa rubrica si fa riferimento a situazioni e vicende relative a Milano e dintorni, la ragione non risiede nell’intenzione di stilare classifiche di merito, in positivo o in negativo, rispetto ad altre località e regioni d’Italia, ma questa è la realtà in cui chi scrive vive, e dunque meglio conosce per poterne parlare a ragion veduta.

Un punto di vista che i lettori possono ampliare segnalando esempi virtuosi che altri potrebbero imitare e che saremo contenti di diffondere.
Così ha fatto il lettore citato ricordando che, per l'incontro con Papa Francesco a Monza del 25 marzo, l’organizzazione della Diocesi di Milano ha obbligato le parrocchie ad usare i mezzi pubblici o comunque a seguire percorsi pedonali fino ad arrivare a destinazione o ad intercettare le linee di trasporto pubblico più vicine.
Le auto private non erano ammesse ed i pullman sono stati riservati ai residenti più lontani.

Poiché per ragioni postali questi articoli sono consegnati con mesi di anticipo rispetto alla loro uscita, di quanto appena scritto non eravamo a suo tempo informati ma fa piacere trovarvi conferma della ragionevolezza di quanto auspicavamo.

Giovanni Guzzi, aprile 2017
© Riproduzione riservata
Rilanciato da L'Amico del Clero, giugno 2017

 

Approfondimenti ed ulteriori informazioni su queste tematiche sono pubblicati sul portale www.rudyz.net/campaniliverdi
Grazie ai lettori che scrivono alla redazione commenti e suggerimenti per questa rubrica, perché ci permettono di orientarla secondo i vostri desideri, curiosità ed interessi.

Giovanni Guzzi è ideatore e curatore di Campanili Verdi, più info >>>
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