Giovanni



Il Sindaco Cairo, a Strasburgo preferisce Il Cairo



Associazione Utenti Trasporto Pubblico e Gruppo Naturalistico della Brianza - Comitato per il Tram rispondono alle dichiarazioni sulla stampa dell'Amministrazione Cairo di Bresso

LETTERA APERTA A GIUNTA E CONSIGLIO COMUNALE DI BRESSO SULLA METROTRANVIA MILANO-SEREGNO

Associazione Utenti Trasporto Pubblico e Gruppo Naturalistico della Brianza - Comitato per il Tram rispondono alle dichiarazioni sulla stampa dell'Amministrazione Cairo di Bresso

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Nel corso dell’ultima seduta del 2018 del Consiglio Comunale di Bresso è stata approvata una mozione che sostiene la politica dell’Amministrazione Cairo contro la nuova tranvia Milano-Seregno.
Si è deliberato di boicottare con ogni mezzo l’opera (già finanziata ed appaltata) allo scopo di non realizzarla. La cosa non ci stupisce, visto che, da sempre, la nuova maggioranza è contraria all’opera ed è sostenuta anche dal Movimento 5 Stelle.

Non sappiamo se questo atto del Consiglio Comunale avrà effetti concreti ma, con questa lettera a chi è direttamente coinvolto nell’Amministazione del Comune, vorremmo riproporre le argomentazioni a favore di quest’opera che riteniamo importante per il nord Milano.

Come UTP e Comitato per il Tram non abbiamo preferenze di colori politici. Guardiamo solo a ciò che favorisce il trasporto pubblico o lo danneggia. Non fare la nuova tranvia indubbiamente lo danneggia. Si è già visto come l'aver tolto il vecchio tram a favore della 166 abbia fatto diminuire gli utenti di questa linea, ora condizionata dal traffico privato e dal mancato asservimento semaforico.
Non si capisce quindi perché debba essere osteggiata una nuova linea svincolata dal traffico e con semafori asserviti.

Infatti:

1) Si parla tanto di Città Metropolitana ma si continua a ragionare con la mentalità del paese. Quando si vogliono portare fuori da Milano infrastrutture di trasporto per servire meglio anche i Comuni limitrofi ci si oppone o si chiedono opere eccessive e quindi difficilmente realizzabili.
Non si capisce come una tale linea possa essere definita “obsoleta” quando l'asse tra Milano e Seregno è ormai una città lineare che non sta affatto perdendo popolazione (a parte Bresso).
Una simile conurbazione deve avere un collegamento su sede propria, non gli autobus della 166!

2) A proposito di linee “obsolete”, ricordiamo che in tutto il mondo le tranvie stanno avendo un eccezionale sviluppo proprio perché sono un valido mezzo di trasporto per quelle aree dove non sarebbe giustificata la realizzazione di una linea metropolitana che, oltre agli ingenti costi di realizzazione, ha dei notevoli costi di gestione che si ripagano solo se vi è un’utenza molto elevata.
Ciò avviene, ad esempio, anche a Parigi dove, accanto ad una estesissima rete metropolitana, si sta sviluppando una estesa rete tranviaria nelle zone dove la metropolitana non sarebbe giustificata. È in corso di realizzazione una linea circolare di collegamento tra le periferie oltre ad altre linee già esistenti.
L’asse della Valassina ha le medesime caratteristiche trasportistiche ed è per questo motivo che è stata prevista una tranvia.

3) La linea serve non solo a Bresso ma a tutti i Comuni a nord sia come collegamento tra di loro, sia come collegamento con i nodi del trasporto pubblico più vicini (ferrovia a Seregno o metropolitana a Milano). Non molti si serviranno della linea per l’intera tratta da Seregno a Milano, ma essa verrà usata soprattutto per spostamenti locali, ad esempio per raggiungere gli ospedali o gli istituti scolastici. Bisogna quindi superare la tipica mentalità chiusa per cui "se non serve a me, non mi importa".

4) I vantaggi per Bresso sono diversi: si sistema l'asse di via Veneto (non è il massimo adesso) dal punto di vista urbanistico e viabilistico (non è una tragedia cambiare qualche senso di marcia o spostare qualche parcheggio) e si offre un migliore collegamento con Milano (il tram 4 andava prolungato già anni fa).
Inoltre nel PUMS del Comune di Milano è prevista una possibile diramazione della linea verso la M5 che crediamo dovrebbe essere caldeggiata proprio da Bresso.
È poi veramente assurda l'argomentazione che la tranvia dividerebbe in due il paese. Ma gli oppositori sono mai stati a Milano dove i tram scorrono lungo i viali e non dividono certo i quartieri? La linea tranviaria ha dei punti di attraversamento sia pedonali sia automobilistici: non divide ma anzi introduce più ordine nella viabilità e negli attraversamenti pedonali.

5) Qualcuno propone di fare la metropolitana, sperando che qualcun altro la paghi. Il Sindaco Cairo recentemente ha chiesto ad MM di studiare lo sbinamento di M5 fino al Campo Volo. Stiamo con i piedi per terra! Se, a quanto pare, M5 arriverà sino a Monza (1,25 miliardi di spesa, senza contare la successiva gestione) sarà ben difficile che arrivi a Bresso. Stiamo infatti parlando di un collegamento con la terza città della Lombardia non con un Comune di 27.000 abitanti. Siamo realisti!
Si parla tanto oggi di rapporto costi/benefici. Ricordiamo che, nella prima versione del PUMS del Comune di Milano, non era considerata conforme a questi parametri nemmeno la M5 a Monza. Qualcuno crede veramente che questi parametri sarebbero rispettati con lo sbinamento fino al Campo Volo?
Il progetto della tranvia è concreto e fattibile, il resto sono sogni e fantasie che servono per i comizi ma non realizzano nulla. A Vimercate stanno aspettando la M2 dal 1981 e non si sa se mai ci arriverà (in superficie e non in sotterraneo come sarebbe a Bresso).

6) La vera opera da chiedere con forza sarebbe la diramazione della tranvia che, dopo aver servito l’asse principale del paese (e non solo la zona del Campo Volo), si collegasse alla M5. Ciò si può fare con rapidità e poca spesa diramando la linea da Parco Nord lungo via del Regno Italico e viale Berbera fino a raggiungere la M5 a Bicocca, l’area universitaria e la stazione di Greco RFI.

7) I veri argomenti degli oppositori sono altri: la perdita del posto macchina sotto casa (abusivo perché sulla sede della preesistente tramvia - NdR) o la possibilità di impiegare qualche minuto in più per muoversi (ma in macchina!) per Bresso. Come si vede è sempre la mentalità del piccolo orticello che non guarda al di là del confine comunale.
Il Vicesindaco Cristofoli, in un articolo di stampa, si lamentava infatti che i semafori favoriranno il tram: è vero, favoriranno il tram quando è in transito, ma lasceranno l’incrocio libero alle auto nei cicli semaforici, e sono i più, in cui il tram non passa. Come si vede, c'è chi, a parole favorevole al trasporto pubblico, nei fatti preferisce non disturbare troppo gli automobilisti del paese che magari voteranno per lui.
In un altro articolo il Sindaco Cairo propone corsie preferenziali ed asservimento semaforico per degli autobus elettrici. Le corsie preferenziali danno fastidio per il tram ma vengono proposte per i bus. Perché la corsia preferenziale non va bene per il tram ma va bene per il bus? Una corsia preferenziale per i bus occupa più spazio di quella per i tram.
I bus "ecologici" proposti sono il classico "specchietto per le allodole". Dal punto di vista trasportistico sono inferiori al tram per capienza e velocità e, se si vuole un trasporto competitivo con l'auto, bisogna affidarsi al trasporto su ferro. Saranno anche ecologici ma sono sempre autobus su strada. Le vere politiche ecologiche devono mirare a spostare utenza verso il mezzo pubblico e questa operazione riesce solo puntando sulle infrastrutture su ferro, come dimostrato dalle esperienze di molte città dell’Europa e del mondo. Ci pare ci sia un po’ di confusione!

8) I commercianti, come avviene sempre, sono contrari. Ci pare chiaro ormai che i negozi chiudono per la crisi economica e la concorrenza dei centri commerciali in cui la gente va appunto in automobile. Quanti negozi hanno chiuso a Bresso a lavori ancora non iniziati? Eppure persiste ancora la vecchia mentalità per cui un negozio prospera se il cliente può venire in auto. Non è così! In auto si va ai centri commerciali dove si trova tutto e a prezzi inferiori. Il piccolo negozio resiste se i clienti ci vanno a piedi o scendendo alla fermata del tram e se i prodotti restano competitivi per prezzo o per qualità. È proprio la non necessità dell'auto la forza del commercio di vicinato. I commercianti dovrebbero quindi essere i primi a favore del potenziamento del trasporto pubblico.

9) È comunque chiaro che, se ci sono problemi e criticità nella cantierizzazione, questi vadano affrontati e risolti cercando di arrecare meno disagi possibile. Ma ciò lo si fa con realismo e spirito collaborativo, non prendendo le difficoltà come pretesti per non fare nulla. Speravamo vivamente che la nuova Amministrazione di Bresso volesse collaborare per la realizzazione della tranvia e non scegliesse la strada dell'ostruzionismo che, tra l'altro, comporterebbe delle penali da pagare, visto che ormai il progetto è alla sua fase esecutiva.
Se la linea non si farà, dopo il pagamento delle penali alla Ditta appaltatrice, i soldi ritorneranno allo Stato e saranno dati ad altri progetti di infrastrutture di trasporto in attesa di finanziamento da parte del Ministero. Il risultato finale sarebbe che il nostro territorio si terrebbe la 166 e non avrebbe un servizio più rapido e regolare tra i paesi. Che lungimiranza!

Concludendo, ci sembra che, come sempre, si voglia accontentare qualche elettore (commerciante, automobilista) senza guardare all’interesse generale e ad uno sviluppo della mobilità che sia realistico e sostenibile.

10 gennaio 2019

Associazione Utenti del Trasporto Pubblico (UTP)
Comitato per il tram - Gruppo Naturalistico della Brianza

Riferimenti:
Mauro Anzani (UTP)
Salvatore Miletta (Comitato per il tram – Gruppo Naturalistico della Brianza)

 

APPENDICE

Il Sindaco è responsabile della salute dei cittadini che amministra. Ogni ritardo nella realizzazione di opere che favoriscano il trasporto pubblico e riducano quello privato e l'inquinamento da esso determinato è causa diretta di malattie e decessi fra la popolazione.
QUESTO ogni sindaco ed ogni consigliere comunale dovrebbe aver sempre bene presente.
Sono decenni che si attende il ripristino della tramvia ma in questo tempo tutti si sono esercitati a sollevare eccezioni per ostacolarla mentre semmai avrebbero dovuto sollecitarne una più tempestiva realizzazione.
Il Sindaco Cairo e la sua amministrazione si sono aggiunti a questa miope compagnia, peccato.

Giovanni Guzzi