Giovanni



Villa "Nice" e la visione di Luigi Buffoli



VILLA "NICE" E LA VISIONE DI LUIGI BUFFOLI

Radicata nella “Città giardino” del Milanino, cresce la città ecologica del futuro

Sperimentata con successo, la proposta del Gruppo Naturalistico della Brianza sarà nuovamente replicata


Fino all’ultimo incerta, appena pochi giorni prima dell’appuntamento le previsioni del tempo minacciavano addirittura neve (!), ma poi benedetta dalla beneaugurante fioritura del mandorlo proprio per l’occasione, si è infine tenuta a Cusano Milanino (MI) la due giorni “Villa Nice e la visione di Luigi Buffoli”.
Suo presupposto sono state le Giornate FAI di Primavera 2018 di sabato e domenica 24 e 25 marzo, che avevano, fra le mete proposte, anche la Città Giardino “del” Milanino.

Poiché anche Villa Nice ha qualche elemento di interesse storico-architettonico ed ambientale, si era inizialmente pensato di prevederne la visita, anche all’interno del giardino e dell’edificio, come appendice del passaggio da un vicino “punto FAI”. Idea non concretizzatasi come proposta congiunta col FAI per sopravvenuti problemi di natura giuridico-assicurativa in relazione ad eventuali incidenti di visitatori all’interno di una proprietà privata durante una manifestazione pubblica.

Ma poiché in Villa Nice ha anche sede la sezione locale di Cusano Milanino del Gruppo Naturalistico della Brianza (qui declinata anche in Comitato per il Tram), ed essendosi alcuni soci già attivati sul progetto, si è pensato di proporne comunque l’apertura: come iniziativa autonoma ma anche a supporto dei punti FAI, per offrire un’alternativa più interessante di una lunga coda davanti alle altre ville (in particolare la vicina villa Della Rovere) in attesa di entrarvi.

CENTO ANNI DI IDEE PER IL FUTURO

Ci tenevamo, infatti, a raccontare ai visitatori i tanti aspetti di Villa Nice indagati nella preparazione dell’appuntamento: sintetizzati sul retro della locandina promozionale, e riproposti in basso in questa pagina.
Non vi mancava, naturalmente, la sensibilizzazione su alcune tematiche promosse dal Gruppo Naturalistico della Brianza per la “Città ecologica del futuro” che affondano le radici proprio nella visione di inizio Novecento di Luigi Buffoli per la Città Giardino del Milanino.

Dalla tramvia sopraelevata, alla gestione delle acque, potabili e recapitate in fognatura, al verde diffuso e di qualità in ambito pubblico e privato, alla regolamentazione dell’edilizia ed all’attenzione per il paesaggio e la cooperazione… sono innumerevoli gli spunti che questo innovativo quartiere offre ai progettisti dell’urbanistica contemporanea ed ai tecnici ed amministatori pubblici.

NB Tutti i temi richiamati sono sviluppati e descritti in dettaglio in “La visione ecologica di Luigi Buffoli in Villa Nice al Milanino” leggi di più >>>.

LOGO D'ARTISTA

Sopra tutto, spiccava per il suo valore artistico l’esposizione temporanea del bozzetto (accompagnato da lettera autografa) disegnato da Salvatore Fiume, fra i principali artisti italiani del Novecento, per il logo del Gruppo Naturalistico della Brianza: l’unica associazione ambientalista a poter vantare un “Logo d’artista” ed i cui soci si possono gloriare di avere un’opera d’arte riprodotta sulla tessera annuale.

IL "PINO" DELL'ARCIVESCOVO DI MILANO... NON È UN PINO!

Non da meno, assieme ad altre curiosità, anche la scherzosa corrispondenza intercorsa con l’attuale Arcivescovo di Milano: “Socio onorario” dal 2017 come riconoscimento per la sua già precedente propensione a praticare nei fatti (e sulle due ruote leggere) le esortazioni dell’enciclica Laudato si’!
Merito per il quale gli perdoniamo l’errore commesso dai disegnatori dello stemma arcivescovile, che li accomuna purtroppo alla maggioranza della popolazione: ovvero la confusione per cui si identifica indifferentemente come “pino” ogni sempreverde dotato di aghi e “pigne”. Quindi non solo i pini veri e propri, in verità non molto diffusi, ma anche cedri e, soprattutto, abeti: gli alberi di Natale. Ed è appunto più simile ad un abete che a un pino l’albero araldico dell’Arcivescovo Mario (leggi di più >>>).

I SOCI SI INCONTRANO

Per ragioni di sicurezza e gestione/identificazione di estranei in ambito privato normalmente non aperto per eventi pubblici, la visita all’interno del giardino ed in casa era stata riservata ad amici e soci del Gruppo Naturalistico della Brianza che avessero esibito la tessera 2018. Nell’occasione sarebbe stato anche possibile rinnovarla o iscriversi per la prima volta e comunque si è pensato l’appuntamento come un’occasione per incontrarsi di persona con i soci residenti nei dintorni di Milano, che con più difficoltà arrivano agli incontri di Canzo o non riescono a partecipare alle passeggiate degli Incontri Lariani.

LA MOSTRA

Per tutti, in collaborazione con l’Archivio Storico di Cusano Milanino, che ha fornito immagini, stampe e pannelli in cui esporle, è stata allestita una piccola mostra appesa all’esterno della cancellata di Villa Nice a beneficio dei passanti e di chi vi avrebbe eventualmente sostato in fila in attesa di entrare all’interno (tutte le immagini qui >>>).

Per prima vi era presentata la storia di una samara d’acero che, portata dal vento, ha trasferito lo spirito del primo periodico parrocchiale del quartiere, Regina Pacis del febbraio 1921, al successivo, La Scossa, avviato ottant’anni dopo: ed entrambi con redazione nella medesima via Costanza sulla quale si affaccia Villa Nice, dove si scriveva La Scossa (“Le nostre radici: una samara d’acero sull’ala del vento” in La Scossa n. 1 – marzo 2010 pag. 2 - già su www.parrocchiamilanino.it).

Altri pannelli mostravano in foto la stessa via e la villa com’erano in origine, e la campagna No Box (promossa da Cesare del Corno, l’allora Presidente del Gruppo Naturalistico della Brianza) che nel 2006 l’ha salvata dallo scempio di vedervi realizzato un box interrato immediatamente a ridosso del cancello in ferro battuto di inizio Novecento.

E poi il tram: dai progetti del passato, con la soprelevata dal Sempione, a quel che erano le linee storiche prima a vapore e poi elettriche, ed a quel che si vorrebbe sarà: la metrotramvia di auspicata imminente realizzazione.

Ed ancora l’innovativo “Premio alla buona condotta, in senso idraulico” (leggi di più >>>).

VEDERE DAL VERO, TOCCARE CON MANO
(anche i cimeli del Tram)

Il resto è stato mostrato dal vero: in strada, in casa ed in giardino: dove su un cavalletto sono stati appesi cimeli del tram quali la “veletta” con l’indicazione “Milanino”, le bandiere verde e rossa di precedenza ed attrezzi per la pulizia e l’azionamento degli scambi.
Ad illustrare il tutto si sono alternati soci della sezione locale del Gruppo Naturalistico della Brianza – Comitato per il Tram ed amici dell’associazione Utenti Trasporto Pubblico; che a sua volta ha fornito fotografie ed ha messo a disposizione del pubblico le proprie notevoli competenze in materia di tramvie, del passato ed odierne.

L'ORGANIZZAZIONE E LA FESTA

L’organizzazione preliminare, in base alle disponibilità preannunciate, prevedeva guide capaci di illustrare tutto l’itinerario ed altre alle quali erano stati affidati singoli temi (quelli sentiti a sé più vicini). In questo modo, nell’incertezza preventiva su afflusso di pubblico e suo interesse per la nostra proposta, si sarebbe stati pronti a fronteggiare adeguatamente ogni esigenza. Male che vada, si è pensato al Gruppo Naturalistico della Brianza, considereremo queste due giornate come una sorta di festa fra noi soci ed amici.

MUSICA

Perciò i capaci di suonare uno strumento (a qualsiasi livello) sono stati invitati ad esibirsi, mettendo a loro disposizione un pianoforte Schimmel del 1910 ed una chitarra classica, entrambi strumenti di discreta qualità, un flauto dolce per musica barocca ed una chitarra acustica, questa un po’ meno pregiata.

E POESIA

Anche a chi ha attitudine per la recitazione è stata rivolta la proposta di declamare brani a suo piacimento. Eventualmente, proprio per coerenza con il contesto dell’iniziativa, si è suggerita una blanda preferenza per testi dei primi decenni del Novecento, ma senza alcun vincolo in questo senso.

COROLLARI

La meticolosa organizzazione preventiva aveva considerato la possibilità di consentire la declamazione o l’esibizione musicale anche al pubblico e spedizioni di “alleggerimento code” a cura dell’UTP verso il vecchio capolinea del Milanino: con dimostrazione pratica dell’“inversione” fra motrice e rimorchio, azionamento scambi ed abbassamento e sollevamento pantografi per il ritorno verso Milano.
Aveva inoltre previsto visite guidate in più lingue straniere (almeno inglese, francese e tedesco) e per i bambini, in assenza delle tartarughe di terra ancora in letargo, attività come “indovina i minerali” ed esposizione di rocce dalle forme curiose scolpite su di esse dall’azione abrasiva del vento del deserto.
In trasferta dalla villa dirimpetto sarebbero anche arrivati due dipinti a pastello rappresentativi del contesto: il quadretto Cusano sul Seveso (originaria denominazione del comune che poi diventerà Cusano Milanino) e, di maggiori dimensioni, Ortensie. Un omaggio alla loro autrice, Daria, già socia del Gruppo Naturalistico della Brianza e venuta a mancare alcuni anni fa.
Completavano il “pacchetto dell’offerta turistica” l’immancabile indicazione dei mezzi pubblici per arrivare ed il servizio di posteggio bici al chiuso per i soci del Gruppo Naturalistico della Brianza che, arrivati in bicicletta, avessero poi voluto proseguire più comodamente a piedi la visita alla Città Giardino.
Ed, ancora, la possibilità di dissetarsi alla fontanella del giardino attingendola col proprio bicchiere, per chi l’avesse con sé, o con quelli in vetro messi a disposizione dal progetto di Campanili Verdi “Vuoi bere? Portati il bicchiere!”, per contrastare uso ed abuso della plastica a perdere. (leggi di più >>>).

OSPITALITÀ SPARTANA, MA ANCHE "DOLCE"

Una forma di ospitalità obiettivamente un po’ “spartana” ma giustificata dall’impegno di coordinamento su più fronti dei “padroni di casa”. A dire il vero, con alcuni dei collaboratori “prearruolati” si è anche pranzato assieme, facendo i turni per garantire un presidio costante alla mostra. Con gli altri si è invece… improvvisato.
Sebbene, incomprensibilmente, qualcuno in ambito Gruppo Naturalistico della Brianza raccomandasse “discrezione” ed evangelicamente tenesse (chissà poi perché) a circoscrivere la proposta allo stretto ambito locale, l’invito è circolato e la partecipazione è stata buona.
Alla prova dei fatti all’appuntamento più mirato per i soci Gruppo Naturalistico della Brianza del sabato pomeriggio i partecipanti si sono presentati in buon numero, e non hanno mancato di apprezzare la crostata preparata da Gigliola e famiglia, lo spumante “della casa” e l’accompagnamento musicale: al pianoforte, con Francesco e la piccola Noemi, alternato ai flauti barocco e traverso moderno suonati da Chiara, arrivata assieme alla delegazione dell’associazione culturale amica: “Il Baule Verde”.

UN SUCCESSO CONCRETO: SALVATA LA LITTORINA

L’iniziativa ha ottenuto anche un risultato molto concreto ed altrettanto significativo. Nel richiedere immagini delle vecchie littorine (più precisamente da definirsi "motrici interurbane") all’ufficio fotografico dell’ATM si è risvegliato l’interesse dell’Azienda per questi mezzi ormai (purtroppo) in disuso e sembra che almeno uno di essi, la n. 124 oggi nel deposito di Precotto (in foto il suo interno, con i caratteristici "geniali" sedili ribaltabili per adeguare la seduta al senso di marcia, e sotto il "figurino" ATM), sarà oggetto di interventi conservativi e chissà che non la si possa rivedere sulla linea almeno per servizi storico-turistici.
Una proposta su questo tema è stata lanciata in "Facciamo ritornare il tram al Milanino", La Scossa n. 3 - ottobre 2006 pag.11.
Ipotesi di non trascurabile rilevanza: gli appassionati ferrotranviari sono molto disposti a spostarsi per ammirare l’oggetto dei propri interessi. E sono numerosi. Lo comprovano le innumerevoli repliche su Rai 5 della fortunata serie Trans Europe Express, il cui protagonista viaggia sulle linee ferroviarie d’Europa seguendo le indicazioni della Bradshaw: una dettagliatissima guida ferroviaria (e turistica) inglese del 1913.
Pubblichiamo inoltre quanto sul tema ci scrive un lettore:

Bellissimo programma di iniziative!
Di “Milanino” ho un vago ricordo quasi “da incubo” (nel senso migliore del termine), poiché lo visitai solo una volta nella vita, ancora ragazzo, durante una serata  gelida in modo polare.
Arrivai naturalmente con il tram, esaltato dalle antiche motrici con le casse chiodate, gli interni in legno, i lumi d’epoca e quant’altro, e ritornai con l’ultima corsa notturna del tram (ad un certo punto – chissà come – esplose letteralmente il vetro frontale; lungi dall’arrestare la corsa questo incidente fu un modo per meglio conoscere i gentilissimi e competenti tramvieri che mi diedero tante informazioni tecniche essenziali!).
La mia visita notturna fu un peregrinare del tutto alla cieca di circa due ore, che terminò davanti al cancello di una grande villa in pietra di bellezza fantastica, non lontana dal capolinea.
Mi ripromisi di tornare quanto prima, ma purtroppo la cosa non è stata più possibile; comunque il ricordo di quelle due ore passate nel buio e nel gelo più feroce fra architetture decisamente insolite non mi ha mai lasciato.
Una gran bella notizia è che finalmente l’ ATM si sarebbe decisa a restaurare una delle motrici interurbane definite (impropriamente) come “Littorine”. Magnifico, ma al punto in cui siamo ridotti quel che occorrerebbe (ed a mio avviso obbligatoriamente: si veda la Parte I del Codice dei Beni Culturali!) sarebbe mettere al sicuro e preservare in attesa del restauro funzionale TUTTE le motrici ed eventuali rimorchiate ancora superstiti, che purtroppo temo si contino sulle dita di una mano.
Per quanto poi concerne il destino futuro della diramazione per Milanino, benissimo ovviamente sostenere il progetto della nuova metrotramvia a doppio binario, ma mi domando una cosa: la breve diramazione (o “antenna” che dir si voglia) per Milanino non potrebbe essere ripristinata “dov’era e com’era” mantenendo le sue caratteristiche ed il binario unico (data la sua brevità un servizio a semplice spola, cioè con una vettura che fa avanti/indietro, dovrebbe essere in grado di consentire passaggi frequenti e massima economia d’esercizio) ED ESERCITA NORMALMENTE CON UNO O PIÙ ROTABILI STORICI?
La funzionalità dovrebbe essere la stessa di una linea del tutto moderna, ed avremmo la straordinaria particolarità di una linea/museo, simile concettualmente a quella da poco realizzata a Torino (ed in tante altre città europee).
Vi auguro il miglior successo per tutte queste iniziative.
Valentino Tosatti, Rocca di Papa (Roma)

I NUMERI DELLA QUESTURA

Alla fine i numeri dicono che, nella due giorni, possiamo forse essere ragionevolmente arrivati ad accogliere fino a 2-300 persone. Magari anche qualcuna in più ma non vorremmo esagerare preferendo i dati più contenuti “della Questura” a quelli, in genere gonfiati, degli organizzatori.
Importante è però ricordare che ad esse non sono stati proposti brevi affacci condizionati dalla pressione di chi attendeva in coda, ma visite approfondite, svolte con tutta la calma necessaria e perfino alcuni brevi concerti: qualcuno di essi aperto anche ai visitatori, ad alcuni dei quali è stato alla fine permesso di entrare non solo nel giardino e nel vano scale, ma addirittura fino al piano superiore a ridosso del pianoforte.

I CONCERTI (in famiglia e fra amici)

Lo Schimmel è stato infatti suonato di nuovo anche la domenica. A fine mattinata da Sonja e Nevenka, un duo di pianiste professioniste che hanno eseguito l’“Andante e allegro op. 92” di Mendelssohn.
Ed a fine giornata da Rosalia che assieme al nipote Paolo, alternatosi fra violino e saxofono, ha offerto un gradito programma di musiche da film subito riconosciute ed apprezzate dai presenti.
Per un altro gruppo di amici, nel pomeriggio, era stato invece eseguito il brano più amato dalla famiglia Ognibene-Guzzi e con il quale usa dare il benvenuto agli ospiti in Villa Nice: le “Variazioni sul tema della follia” nella versione per chitarra classica composta a inizio Ottocento da Matteo Giuliani: chitarrista pugliese attivo come violinista nelle orchestre della Vienna imperiale. Nella circostanza, per accordarsi meglio al contesto storico – artistico della due giorni di Villa Nice, è stato proposto su due strumenti diversi, entrambi di costruzione artigianale: una chitarra da concerto Lovadina di fine anni ’80, ed una seconda chitarra, dal suono meno potente ma storicamente non meno interessante. Quest’ultima è stata infatti costruita sui modelli classici delle chitarre spagnole da un chitarrista e liutaio dilettante, ma artista di primo livello nel suo ambito di attività: Domenico Spagarino, morto nel 2016, che ha lasciato, fra l’altro, diverse vetrate artistiche a soggetto sacro in alcune chiese di Milano e dintorni (Leggi di più >>>).

CHE MONDO MERAVIGLIOSO

Alla chitarra è poi seguito quello che, forse anche per la sua notorietà, ha più coinvolto il pubblico nell'arco delle due giornate: il brano di Louis Armstrong "What a wonderful world" cantato “a cappella”, con una bravura ed un’intensità di interpretazione che ha commosso i presenti, da Francesca e Simone, rispettivamente soprano e direttore-basso del coro Out of time di Barbaiana (chi volesse godere di altri loro ascolti visiti il sito internet del coro).

E ALLA FINE LA FOLLA!

Clamorosa ed inaspettata è stata la folla di quasi un centinaio di persone contemporaneamente riversatesi davanti a Villa Nice a metà pomeriggio e provenienti dalle ville Della Rovere e Bottini, dove le attività FAI erano terminate alle 16:30. Ma la giornata calda e luminosa invogliava a trattenersi ancora per le vie del Milanino perciò il Gruppo Naturalistico della Brianza ha avuto piacere di prolungare la propria proposta finché ci sono stati interessati a seguirla. E così facendo alla fine si sono “tirate” le 20:00!
L’organizzazione preventiva è stata quindi testata con successo anche nelle condizioni più critiche. Determinante in questo senso è stata la mostra lungo strada, nella quale ha trovato spazio anche l’emissione straordinaria di Poste Italiane del francobollo per il Centenario del Milanino ("Concentrato di bellezza - Timbri & Francobolli: il “Milanino” per Posta", in  Senza Confini n. 1 - gennaio 2013 pag. 13 leggi di più >>>).
Di essa sono state apprezzate in particolare le azioni concrete di difesa del patrimonio privato ma di interesse pubblico, l’onesta ammissione degli errori commessi dagli stessi proprietari e le fotografie delle tramvie.
Quelle storiche hanno consentito a tanti il sempre divertente esercizio di scoprire com’erano in passato i luoghi frequentati oggi. Quelle risalenti ad anni più recenti hanno permesso ad altri di ricordare i tempi in cui viaggiavano sul Milanino: molto più comodo (ed anche veloce) rispetto alle opportunità odierne. Soltanto chi non c’è mai salito e lo contrastava per altre ragioni poteva infatti definirlo “obsoleto” e scomodo.

CONTASTORIE

Grazie dunque alla presenza delle fotografie, le “guide” si sono potute trasformare in “contastorie” gestendo al meglio la folla radunatasi davanti al cancello (dal quale potevano entrare all’interno solo 2-3 gruppi per volta e ciascuno di non oltre 10-15 persone) che poteva essere suddivisa in capannelli davanti ad ogni pannello.

LA STRADA È PER TUTTI, NEI FATTI

Tutto questo è servito anche a dimostrare in pratica che è possibile formalizzare all’interno di tutto il perimetro del Milanino l’istituzione delle cosiddette “Vie residenziali in senso viabilistico”.
Una soluzione che non preclude in alcun modo la circolazione alle auto, ma induce i veicoli a rallentare la velocità per rendere la strada compatibile a tutte le funzioni: passaggio di mezzi a motore, gioco di bambini, sosta e passeggio di pedoni.
Come sa bene chi ci vive, tutte le vie del Milanino hanno già questa natura e già sono tali nei fatti: anticipando di un secolo ciò che anche in Europa è ormai da tempo una realtà consolidata. Verificata di persona anche da un funzionario del Comune di Cusano Milanino durante un viaggio studio FIAB a Strasburgo in cui erano presenti anche membri del Gruppo Naturalistico della Brianza.
Confidando in questo favorevole antecedente, si era vista nella 2 giorni FAI/Villa Nice una buona occasione per istituire una VIA RESIDENZIALE SPERIMENTALE DIMOSTRATIVA almeno nel tratto di Via Costanza antistante la proprietà di Villa Nice.
L’iniziativa non avrebbe avuto alcun impatto sulla viabilità del quartiere in quanto qui la via è a senso unico in direzione ovest e già normalmente poco attraversata.
L’istituzione sarebbe stata solo simbolica, mediante l’apposizione della relativa segnaletica - che a beneficio dei lettori qui presentiamo nelle versioni in uso all’estero (sopra) ma anche già in Italia, ad esempio a Milano in via Cavalieri del Santo Sepolcro nelle vicinanze della basilica di San Simpliciano (a destra) - corredata dall’avvertenza: “Via residenziale sperimentale dimostrativa”.
Seppure formalmente (ed informalmente) interessata in proposito con largo anticipo (leggi di più >>>), l’Amministrazione Comunale ad oggi non ha ancora fatto pervenire neppure un cenno di risposta. Peccato, perché questa sperimentazione a titolo dimostrativo avrebbe potuto costituire un primo avvio dell’iter amministrativo per arrivare quanto prima a raggiungere l’obiettivo auspicato.
Facendo di necessità virtù il Gruppo Naturalistico della Brianza si è quindi limitato a mostrare il segnale, spiegarlo e dimostrare nei fatti quanto fin qui descritto a parole.

Giovanni Guzzi, aprile 2018

 

NB
Per accedere a documenti e ricerche sui quali si è costruito il progetto si legga tutta la storia in

“Dal Regno d'Italia alla Repubblica: c'è la vita nell'architettura”
Villa Nice e la visione di Luigi Buffoli:
radicata nella Città Giardino del Milanino, cresce la città ecologica del futuro

leggi di più >>>

Ora che tutto il lavoro organizzativo è stato fatto, e la prova “sul campo” è stata positiva, l’intenzione è di ripetere l’esperienza: per intero o focalizzandosi su singoli temi, ed a cadenze prestabilite o su richiesta. Soprattutto perché, stando a quanto di seguito riportiamo, il pubblico ha gradito.

Grazie a Cleonice. Me ne sono innamorata. È una persona straordinaria! Tutta la famiglia è straordinaria e ospitale! È stato così bello trovarsi a casa vostra e condividere momenti così ricchi di significato e di intimità. Un pomeriggio splendido!! Naturalmente grazie ancora anche per l'interessante visita. Un abbraccio.
Barbara e Fabio, Sesto San Giovanni (MI)

Ancora un grande grazie a tutti voi ed agli amici che abbiamo conosciuto; grazie per l’ospitalità, per l’accoglienza, per la merenda, per l’allegria!!!
Clara, Paolo e Noemi, Mariano Comense (CO)

Grazie per la visita guidata e per i racconti... Molto interessanti! Ho scoperto pozzi di scienza e conoscenza. Mi è piaciuto un sacco ascoltarvi.
Francesca, Barbaiana di Lainate (MI)

Ringrazio anch'io Giovanni per aver ideato il piacevole incontro che ha saputo coniugare la visita della casa, dal punto di vista architettonico, con le storie di chi la ha abitata. Ringrazio anche Silvia per avermi fatto scoprire che c è ancora qualcuno che fa qualcosa di concreto per difendere la natura, molti ne teorizzano.
Lidia Arduino, Cusano Milanino (MI)

Lei è sempre formidabile, caro Giovanni!
Gianni e Vanda Fodella, Milano

Considero tutto molto bello... d’altra parte, siete persone che sanno cos’è IL BELLO.
Maurizio, Cormano (MI)

È stata una bella giornata, anche merito della vostra conoscenza di Milanino e della vostra casa; e della capacità di coinvolgere le persone.
Nadia e Francesco, Cusano Milanino (MI)

Davvero una giornatona, prova che innanzitutto servono le idee e il desiderio di condividere! Immagino la vostra (giusta) soddisfazione.
Laura, Varese

È stato un piacere conoscervi… Il vostro pianoforte è spaziale… un timbro ormai raro e di velluto. Il colore antico del suono gentile ma intenso, nemico dell’aggressività tipica dei pianoforti d’oggi!
Emanuela, Milano

Caro Giovanni, non possiamo che confermare il nostro apprezzamento per la tua capacità di promozione divulgativa culturale.
Giorgio e Tina, Milano

Leggendo questo resoconto, credo che se ci fossero più persone che amassero il territorio che ci circonda come voi, la nostra patria sarebbe migliore.
Io ho avuto la possibilità economica di girare il mondo, ma da oggi i miei viaggi saranno solo alla scoperta di borghi italiani e delle vicine nazioni europee. Inutile andare lontano alla ricerca dell'avventura esotica, del brivido di forti avventure, spacciandoli per conoscere la cultura degli altri popoli. La cultura di altri popoli non si conosce in una o due settimane, ma in anni. Ho vissuto tre anni e mezzo in Colombia, eppure credo di non aver compreso tutto, pur avendo lì un'attività imprenditoriale e quindi paragonandomi quotidianamente con la gente del luogo. Vi auguro di continuare a contraddistinguervi per la vostra purezza ideologica e sociale.
Baldassarre, Milano

Direi che le due giornate sono state proficue per tutti, complimenti a tutti.
Pasquale, Cusano Milanino (MI)

Ciao Giovanni! Che bella iniziativa :-) Io e la mia duista Nevenka avremmo giusto giusto un pezzo a 4 mani che stiamo studiando e che condivideremmo volentieri! È l’“andante e allegro op. 92” di Mendelssohn.
Sonja Toja, Milano

Che bello! Essendo sabato e domenica, purtroppo sono stata impegnata a suonare in entrambi i giorni, ma l’idea di unire musica, storia e architettura è proprio bella. Spero di poter partecipare ad una prossima edizione.
Lucia Corini, Milano

È stato un pomeriggio piacevole e mi ha fatto molto piacere incontrarvi.
Silvia, Barlassina (MB)

Bellissima questa iniziativa
Graziella Baroli, Milano

Ringraziamo per la bellissima giornata di domenica scorsa.
Fabio Mencarelli e famiglia, Sesto San Giovanni (MI)

Grazie e complimenti per la raccolta di informazioni storiche e di immagini.
Un ottimo lavoro che potrebbe essere divulgato, per far conoscere il bello e come stimolo per la sua sopravvivenza.
Sono contento per la riuscita della manifestazione. Grazie a Tutti.
Angelo Ambrogio Bonfanti, Cusano Milanino (MI)

Grazie per l’entusiasmo e l’intraprendenza con cui avete accolto queste giornate.
Paola Ganzaroli, FAI Milano est

Ciao Giovanni, ci siamo incontrati il sabato della visita alle ville di Milanino e ci hai fatto gentilmente visitare la tua interessante dimora. Domenica 25 marzo eravamo in servizio a villa Bigatti, abbiamo saputo da alcuni visitatori che avevi aperto casa tua con immagini relative ed avremmo voluto venire a trovarti… ma l’affluenza di pubblico è stata notevole (circa 1.000 persone) e non siamo riusciti staccarci dal banchetto. Questo ci è spiaciuto molto. Sarà sicuramente per la prossima volta. Siamo stati molto contenti del successo di Cusano Milanino e di aver conosciuto ed apprezzato una nuova realtà.
Delis & Carol, Cernusco sul Naviglio (MI)

Bel resoconto su una bella iniziativa!!!
Bruna, Varese

Bravo Giovanni! riesci a concretizzare le cose e a costruire momenti importanti. Interessante quello che hai scritto, deve essere stata una bella iniziativa.
Barbara, Trento

Grazie per questa “sintesi” così ricca e intensa. Mi spiace di non aver potuto prendere direttamente parte, con Anna e Gabriele, ad una iniziativa come questa, che, per interesse ed “ecletticità”, merita la massima divulgazione. Mi ha sempre affascinato l’idea di rappresentare la bellezza come un poliedro dalle tante facce, come la luce che rende meraviglioso un diamante: tale credo sia stata questa speciale “due giorni”, in cui arte, architettura, storia, musica e natura sono armonicamente convissuti all’insegna dell’amore per la vita. Cercheremo di non mancare alla prossima occasione.
Daniela, Gessate (MI)

Interessante il ricordo del tram in un tempo che fu.
Giovanni Mezzacasa, Milano

Le foto d’epoca sono bellissime!
Clara, Mariano Comense (CO)

Sono contenta che le giornate delle visite siano andate bene: esperienza da ripetere!
Adriana, Cusano Milanino (MI)

Abbiamo letto con molto piacere tutto quello che è stato organizzato per la due giorni di Villa “Nice”. Ci sembra sia stato proprio un successo, anche leggendo i commenti pubblicati. Complimenti.
Rita e Sergio Mozzaja. Milano

Ho visto con piacere che vi siete dati da fare per domenica... avete organizzato un sacco di cose: complimenti. Mi è sembrata una cosa molto carina... ho letto i cartelloni esposti con le vecchie pagine de La Scossa e i commenti sulla tutela del Milanino... mi è sembrato un ottimo modo per ricordare cosa è stato fatto per salvaguardare l'unicità della nostra (beh, anche se formalmente abito a Milano, a CM ho vissuto 47 anni, meno due a Zurigo...) città giardino.
Volevo aggregarmi al gruppo in attesa ma poi sono dovuto scappare a casa... Comunque ho visto che un po' di gente si fermava a leggere e quando me ne sono andato c'erano  persone che aspettavano la visita guidata... Ho sentito la spiegazione sul cancello originale e sulla cancellata rifatta dopo la guerra in quanto quella originaria uguale al cancello fu "donata alla Patria" (no comment....). Ho preferito non entrare per non interrompere la visita del gruppo... Ma spero che potrò avere spiegazioni una prossima volta... Per es. ieri con il portone aperto ho notato la bellissima vetrata dell'ingresso... Nonostante tutte le volte che sono stato a casa vostra non l'avevo mai notata!!! Spero che siate rimasti soddisfatti dell'afflusso di persone... Buon segno...
Luciano, Milano

Complimenti per la bella e riuscita iniziativa.
Laura, Monza

Inoltrerò a persone interessate.
Stefano, Carugate (MI)

Giovanni, complimenti a Te a Umberto a alla Mamma e ai collaboratori che hanno molto bene evidenziato la 2 giorni di grande successo della manifestazione. Sono contento per tutti Voi che ci avete creduto.
Angelo, Cusano Milanino (MI)

Complimenti, se possibile, inseriremo Villa “Nice” nell’itinerario delle scuole. 
Piera, Cusano Milanino (MI)

Leggerò con calma, mi sembra molto interessante.
Il 07 settembre del 1991, con un gruppo di appassionati svizzeri, grazie alla collaborazione di alcuni amici milanesi, abbiamo fatto il  presente percorso: 1- Bellinzona – Seregno con IC. 2- Seregno – Desio con bus. 3- Desio – cambio alla diramazione - Milanino (inteso come antenna) con tram. 4- Milanino – con Littorina – MI Valtellina. 5- MI Valtellina – Limbiate con tram. 6- Limbiate – Monza con bus... ritorno a casa con IC.
Il ricordo ha ora una valenza storica.
Mario, Canton Ticino (CH)

Quel che ho letto fra quanto qui pubblicato mi ha colpito per approfondimento; mi piacerebbe farne la meta di una visita.
Nicola, Milano

Bello.
Mauro, Milano

Ho letto con molto interesse. A proposito di NO box, nella mia Liguria devo partecipare ad una assemblea condominiale dove si discuterà se trasformare lo spazio di un giardino in posti auto!!
Valeria, Cinisello Balsamo (MI)

COMPLIMENTI... ottimo lavoro e ottimi risultati!!!
Cristina, Cinisello Balsamo (MI)

Complimenti per l’iniziativa: davvero interessante e ben organizzata.
Sabrina, Cinisello Balsamo (MI)

Come dicono i giovani: "tanta roba"!
Gabriele, Cusano Milanino (MI)

 

ELENCO SINTETICO TEMI

Via Costanza (e Primula): virtù e fiori, tombino in ghisa 1910, marciapiedi verdi e cordoli bocciardati, via residenziale dimostrativa, se muore la robinia: arbusti fioriti e “opere di bene” (prendi lo sporco con le pinze), Regina Pacis +80, NO BOX 2006: il cittadino attivo che ha salvato la prospettiva

Civico 4: casa aperta per chi vuol guardare, un cancello centenario, foglie in ferro battuto su scalette e balconcini, vetrate colorate, festoni in cemento alle finestre, colonnine balaustra e vasi ornamentali

Via col tempo: cancellata perduta col “ferro alla patria”, rifatta su disegno ing. Roberto Ognibene nel ‘45; terrazza sud, fascia decorata sottogronda a ciliegie e forme geometriche e iniziali Pompeo Cairoli - primo proprietario - nel timpano (rimaste sul tavolo da giardino)

Storia: dall’America di fine Ottocento al Pakistan orientale: 4 generazioni di migranti, eroici alpinisti, il leopardo la tartaruga e altri curiosi ricordi; il ritratto (racconta) del bisnonno Osvaldo: la sfortuna di una bici e di un tram a Guerra finita; “avventure” in Morse di un radioamatore; il suono dello Schimmel di Lipsia; il Tram del Milanino: luoghi e cimeli, la sopraelevata dal Sempione e la metro tramvia in arrivo; il francobollo del Centenario

Verde urbano e peculiarità botaniche in giardino: la lezione (di potatura) della betulla, bacche rosse sì e no: gli arilli ammazza cavalli del Tasso monumentale, dove l’agrifoglio perde le spine e l’aucuba, l’erba leopardo del Pakistan orientale, pungitopo, gigaro segnatempo, pervinca, il pergolato centenario di uva americana, sedum, rose antiche, ortensie piatte, innesti ben fatti ed errori;
e sulla tela: i pastelli di Daria

Petrografia: gradini in pietra naturale, tavolo e fontanella da giardino in graniglia e sullo scalone una fascia di (finto) marmo a stucco

Logo d’artista: il bozzetto di Salvatore Fiume per il Gruppo Naturalistico della Brianza (esposizione temporanea)

Ecologia applicata: Premio per “buona condotta” (in senso idraulico): superfici permeabili massimizzate e deimpermeabilizzazione volontaria salvano Niguarda dall’allagamento; fontanelle pubbliche e nuovi pozzi profondi: l’acqua minerale nel lavandino; il meteo il giorno dopo: stazione meteorologica e strumenti; dalla canna di caduta di inizio Novecento al Compostaggio Domestico (e Rifiuti Zero)

Per i bambini: rondini sotto il tetto, altri animali e “indovina i minerali”



Villa "Nice" - La mostra