Giovanni





Basta con le obiezioni pretestuose e stravaganti dei Sindaci che periodicamente ne rallentano la realizzazione

LA TRAMVIA MILANO SEREGNO SI FARÀ, PAROLA DI MINISTRO

Basta con le obiezioni pretestuose e stravaganti dei Sindaci che periodicamente ne rallentano la realizzazione

 

Lettera aperta del Comitato per il Tram - Gruppo Naturalistico della Brianza al Sindaco di Seregno Edoardo Mazza

19 aprile 2016.

Gentile Signor Sindaco,

le scrivo a nome del Comitato per il Tram - Gruppo Naturalistico della Brianza, che da più di 20 anni si batte a favore delle metrotramvie Milano-Seregno e Milano–Limbiate, e di cui sono anche il referente per Seregno, ove abito.

Avendo letto la stampa locale di venerdì scorso, le esprimo la mia delusione in merito al punto di vista da lei espresso sulla Metrotramvia che dovrà raggiungere la nostra città: in particolare mi riferisco a quanto da Lei dichiarato in presenza del ministro  delle Infrastrutture Graziano Delrio, ribattendo con dubbi ed affermazioni assai discutibili alle assicurazioni del ministro circa la realizzazione della tramvia stessa.

"LE METROTRAMVIE SI FANNO", ha perentoriamente dichiarato il ministro, in contrapposizione al suo dichiarato “no alla Metrotramvia spacca Seregno”.

Secondo il nostro parere la Metrotramvia non è una infrastruttura che spacca la città, ma un’opera che fornisce un servizio di collegamento fra comuni e frazioni che non sono dotate, come Seregno, di una stazione ferroviaria.

Infatti la tramvia ha una funzione diversa dalla ferrovia che collega Seregno con Milano; essa, con frequenza delle corse fino a 10’ nelle ore di punta e fermate più ravvicinate fra di loro rispetto a quelle della linea ferroviaria, non è  vecchia e superata come Lei afferma, tanto è  vero che comuni vicini la chiedono a gran voce (vedi Limbiate,  Concorezzo) e che in Europa il tram si sta affermando come mezzo incontrastato per l’attraversamento delle aree densamente urbanizzate.

Perché il tram deve essere “superato” se la popolazione dei paesi attraversati è la stessa o è addirittura aumentata e la mobilità delle persone cresce sempre di più?

Consideri poi che non tutti posseggono o sono in grado di guidare un’auto, né tutti sono disposti a viaggiare a passo d’uomo sulle moderne e già obsolete Milano-Meda e Statale 36.

Non dovrebbe trascurare infine, come Sindaco, l’impegno sottoscritto dal nostro Governo lo scorso novembre a Parigi, per la riduzione dei gas-serra, né il Suo dovere di proteggere l’aria (e di conseguenza la salute) dei suoi cittadini.

Su una cosa ha ragione: questa struttura doveva essere inaugurata già nel 2011, e le scadenze continuano a slittare di anno in anno; ciò è potuto accadere grazie ad alcuni suoi colleghi, come Lei in questi giorni, sempre pronti a bloccare tutto con i pretesti più vari e stravaganti.

Le ricordo che il capolinea della Metrotramvia è  stato attestato presso la stazione di Seregno in quanto polo di interscambio nord sud – est ovest di fondamentale e crescente importanza per il Nord Milano.
Lo ha confermato proprio a Seregno in una conferenza l’ex assessore regionale Cattaneo.

La Metrotramvia collegherà Seregno non solo coi quartieri nord di Milano, ma anche con tutti i comuni e le frazioni situati sull’asse, nonché con gli istituti scolastici e ospedalieri (ospedali di Desio e Milano-Niguarda) altrimenti non raggiungibili.

Mi sarei aspettato che Lei cogliesse la palla al balzo proponendo alcune modifiche poco onerose - ad esempio l'eliminazione della strada che deve essere fatta ai lati del tram in via Platone (a che serve?) e la realizzazione, al suo posto, di una pista ciclabile - oppure chiedesse con fermezza l’impegno per una conduzione celere dei lavori e una dislocazione dei cantieri tale da creare meno disagi possibile alla città.

Invece Lei, Signor Sindaco cosa ha fatto? Con le sue dichiarazioni ha creato solo scompiglio, e generato, una volta di più, amarezza in chi ha a cuore il bene e il futuro di Seregno e di tutto il territorio in cui è collocata.

La saluto,

Salvatore Miletta
Gruppo Naturalistico della Brianza - Comitato per il Tram Milano-Seregno

 

LA VERA FOLLIA DI CUI SI DOVREBBE PREOCCUPARE
(ED OCCUPARE) IL SINDACO MAZZA

La domenica non c'è un collegamento con mezzi pubblici fra l'Ospedale di Desio e Seregno

Abito a Cusano Milanino ed ho amici che abitano a Seregno, nei pressi della chiesa di Sant'Ambrogio.
Per andarli a trovare una domenica ho voluto provare a farlo con i mezzi pubblici, anziché in bici (come mia abitudine).

Volevo verificare di persona lo stato attuale del servizio "nelle more" della realizzazione della Metrotramvia Milano - Seregno che attendo da ormai oltre 20 anni (non certo per colpa di chi la vuole e la sostiene: come il Comitato per il Tram, costituitosi proprio a questo scopo, e che per primo, quando a tutti la proposta sembrava un'utopia, aveva detto che avrebbe dovuto collegare Seregno al Castello Sforzesco di Milano).

Si tratta di un'ottimo esercizio che consiglio al Sindaco di Seregno ed a tutti i politici che parlano di utilizzare il trasporto pubblico solo quando l'emergenza "polveri sottili" si trascina da così tanto tempo che non possono continuare a fare finta di ignorarla.

E che però dimenticano non appena la prima pioggia, ben lontana dal risolvere il problema (come troppi credono, o fingono di credere perché fa loro comodo), semplicemente "sposta l'inquinamento" altrove: magari proprio sulla nostra tavola nell'acqua da bere che acquistiamo (leggi di più: Geologia pensata).

Tanto per cominciare, il fatto che i luoghi di partenza e destinazione si trovino in due diverse Province (ma quanto mai!) li allontana più che se fossero in due Stati nemici. Infatti, le linee di trasporto che li servono appartengono ad aziende diverse (ATM e Brianza trasporti) che si guaardano bene dal coordinare i propri servizi e si comportano come fossero repubbliche autonome, ciascuna gelosissima della propria indipendenza.

Cosicché, soltanto per cercare di verificare le coincidenze di orari occorre passare, spulciando i rispettivi siti internet, più tempo di quanto ne occorra per percorrere il tragitto. Un altro amico del posto mi ha fornito gli orari di alcune linee ma tanto la 166 (l'autobus che sostituisce la tramvia "temporaneamente" dismessa) fa un passaggio all'ora quindi non è che posso stare tanto a guardare chissà quali alternative.

Dunque parto... si fa per dire, perché il bus che dovrebbe transitare attorno alle 11.30 alla fermata nei pressi del Santuario della Madonna della Cintura a Cusano Milanino anticipa il passaggio di diversi minuti rispetto alla tabella. Dunque torno a casa e mi ripresento in fermata circa un'ora dopo.
Questa volta, per andare sul sicuro, arrivo 15' prima dell'orario indicato dalla tabella (cercato sul web perché ovviamente qualche vandalo ha rimosso quello sulla palina ma nessuno verifica e ripristina).
Naturalmente non sfuggo alla legge per cui il mezzo che perdi è sempre in anticipo ed il successivo sempre in ritardo: infatti questa volta il bus arriva qualche minuto dopo! Ma almeno riesco a prenderlo, è già qualcosa visto come si è messa la giornata.

Salito finalmente a bordo chiedo informazioni all'autista su possibili interscambi per raggiungere poi Seregno, e sull'adeguatezza del mio biglietto. Ovviamente non ne sa nulla (su nessuno dei due argomenti).
Mi soccorre, invece, una passeggera di nazionalità est europea bene informata (e poi ci si lamenta degli stranieri): ci sono una linea alla fermata davanti al Comune di Desio ed un'altra al Capolinea della 166, sempre a Desio, davanti all'Ospedale.
Arrivato alla prima (Comune Desio) non vedo autobus in sosta perciò decido di non correre rischi che il precedente sia magari appena partito e di dover attendere anche qui un'altra ora (mi stanno aspettando per pranzo!). Arrivo perciò fino al Capolinea.

Qui scopro che la linea di Brianza Trasporti che collega l'Ospedale con Seregno NON FA SERVIZIO DI DOMENICA.
Questo per me è davvero una follia. Considerando che Seregno ha tutto il quartiere di San Carlo che è a ridosso di Desio e più vicino al suo Ospedale che al proprio (a nord della ferrovia).
Per me non è stato un problema, mi piace camminare e in una ventina di minuti sono arrivato comunque a destinazione, ma continuando a perseguire queste logiche si fa di tutto per continuare ad obbligare le persone all'utilizzo dell'auto privata, che così diventa un requisito indispensabile anche per chi sarebbe disposto a farne a meno.

E che nel XXI secolo, in Lombardia - per di più nella sua zona più ricca e densamente abitata - si percorrano distanze di alcuni chilometri più in fretta a piedi che con i mezzi pubblici fa pensare! Chi è in grado di farlo, ovviamente.

Giovanni Guzzi