Giovanni



Proposta per il risanamento idrogeologico della Pianura Nord-Milanese



La vera alternativa alle opere di difesa invasive e controproducenti

PROPOSTA PER IL RISANAMENTO IDROGEOLOGICO DELLA PIANURA NORD-MILANESE

ALTERNATIVA AD OPERE DI DIFESA INVASIVE E CONTROPRODUCENTI

 
Il ricorrente problema di gestione delle acque meteoriche provoca sempre più gravi esondazioni dei corsi d’acqua del nostro territorio. Per fronteggiarlo e risolverlo in maniera più efficace e meno inutilmente dispendiosa rispetto ai progetti di cui si parla da anni (bacini di laminazione e scolmatori delle onde di piena), il Gruppo Naturalistico della Brianza ha elaborato una proposta di “tariffazione delle acque di precipitazione immesse da privati nella rete pubblica che prevede anche un premio per le utenze virtuose” (dettagli qui).
NB APPLICAZIONE PRATICA:
La Buona Condotta individuale e volontaria come alternativa al Bacino di Laminazione di Milano Niguarda nel Parco Nord Milano Leggi di più >>>
Nelle foto in questa pagina se ne può vedere una semplice applicazione pratica consistente nella sigillatura della preesistente collettazione in fognatura della copertura di un garage di circa 20mq e della dispersione sulla superficie del suolo delle acque meteoriche da essa decadenti.
 
Presentazione sintetica
Il territorio nord milanese, in condizioni naturali, è in grado di assorbire le acque che gli piovono sopra, senza aggravare se non in minima parte la portata di piena dei corsi d’acqua superficiali che l’attraversano.
La presenza di superfici impermeabilizzate, con aumento smoderato del deflusso superficiale rispetto all’infiltrazione nel sottosuolo, ha creato problemi sia al sistema idrico sotterraneo, poco e male alimentato, sia al sistema idrico superficiale, con picchi di piena sovra-dimensionati rispetto alle sezioni dei collettori (Seveso, Lambro e corsi d’acqua minori).
 
Stante la elevata urbanizzazione pregressa, giunta fin quasi al 100% delle aree disponibili, il risanamento idrogeologico del territorio dipende soprattutto da quel che si riuscirà a fare per sanare l’esistente, e solo in minima parte dalle misure previste per le nuove opere ("invarianza idraulica", contenimento del "consumo di territorio", ecc.).
 
La nostra proposta consiste nella ripartizione equa e proporzionata fra proprietari del costo di smaltimento della frazione di acqua di pioggia che i singoli lotti non sono in grado di assorbire. Si tratta di applicare una tariffa che ripaghi la collettività dei costi per:
- realizzazione e gestione delle opere di compensazione necessarie, permanenti o provvisorie (scolmatori, bacini di laminazione, vasche di pioggia, ecc.);
- indennizzo dei soggetti colpiti da eventi alluvionali che dovessero ancora verificarsi;
- incentivi per premiare i proprietari virtuosi e la riconversione a superficie filtrante di aree precedentemente impermeabilizzate.
 
Uniche incognite sono la efficienza delle Amministrazioni e il senso civico degli Amministratori (di Comuni e Città Metropolitana), ad essi infatti spetta il computo della superficie impermeabilizzata delle singole proprietà alla quale applicare la tariffa unitaria calcolata come sopra indicato.
Riteniamo che tale tariffa, se correttamente valutata, sia sufficientemente gravosa per invitare ad un proficuo "ravvedimento" cittadini altrimenti insensibili al bene comune, e possa essere segnale di equità nei confronti di tutti.
 
NOTA BENE
Chi qualifica questa proposta come improponibile - perché irrealizzabile o troppo costosa (mentre si fonda semplicemente su principi di realtà ed equità) - sono ingegneri idraulici, architetti ed amministratori pubblici le cui scelte, del passato ed odierne, ci hanno portato (e ci mantengono) nella compromessa condizione attuale.
Un semplice calcolo dimostra esattamente il contrario.
Si consideri l'importo totale dei fondi stanziati per le nuove opere in progetto e per i risarcimenti dei danni e lo si ripartisca sui singoli comuni del bacino del Seveso (in proporzione all'estensione territoriale di ciascuno: ad esempio si legga <<Essere "al verde" deve significare ricchezza>>) per iniziative a sostegno di questa nostra proposta.
Risulterà chiaro quale è davvero la soluzione più facilmente realizzabile ed in tempi più brevi, più efficace nel risolvere il problema, che usa meglio le risorse economiche, tecnicamente più semplice da attuare e più accettabile dall'opinione pubblica alla quale venisse adeguatamente illustrata.
 
Umberto Guzzi, 5 marzo 2015
Coordinatore Sezione di Cusano Milanino
GRUPPO NATURALISTICO DELLA BRIANZA
 
Versione schematica della proposta > QUI.
 
Gli interessati ad approfondimenti sul tema possono scrivere > QUI.
 
Perché possano valutarne l’applicabilità nell’ambito delle rispettive funzioni, la proposta ad oggi è stata inviata a:
 
Regione Lombardia e Autorità di Bacino del fiume Po nell'ambito delle rispettive procedure di Valutazione Ambientale Strategica 2015 come formali contributi al documento di Scoping (del giugno 2015) del Piano di Tutela delle Acque Regione Lombardia, ed ai Rapporti Ambientali del Piano di Gestione Distretto idrografico del fiume Po e del Piano di Gestione del rischio di alluvioni del Distretto idrografico del fiume Po.
Quanto più la proposta è appoggiata e raccoglie diffusi consensi, tanto più alte sono le possibilità che sia presa in considerazione e recepita da chi ha potere di farlo.
 
Hanno accolto l'invito a personalizzare e sottoscrivere la proposta ed inviarla agli enti sopra indicati:
il Comitato per il Parco Regionale della Brughiera (Meda)
i professori Giuseppe Cassinis e Franco Previtali (Università degli Studi rispettivamente di Pavia e di Milano Bicocca)
 

Condivido pienamente la proposta avanzata in un 'Premio alla Buona Condotta' dal Dott. Umberto Guzzi, coordinatore della Sezione di Cusano Milanino nell'ambito del Gruppo Naturalistico della Brianza, per il risanamento idrogeologico del territorio nord milanese. Mi auguro che questa importante iniziativa sia accolta con grande interesse dalla collettività.
Giuseppe Cassinis
Professore emerito di Geologia nell'Università degli Studi di Pavia

Condivido la vostra proposta rivolta a restituire al suolo le sue funzioni naturali, di filtro e regolatore dei deflussi idrici.
Spero questa intelligente iniziativa abbia successo.
Franco Previtali
Esperto di Alta Qualificazione e Professore di Geopedologia
presso l'Università degli Studi di Milano Bicocca

 
La proposta è inoltre stata inviata a
 
Comune di Nova Milanese, sindaco Rosaria Longoni (luglio 2015) che ha risposto:
Gentilissimo dott. Guzzi,
ho letto con interesse la sua proposta sulla quale mi confronterò con i tecnici e la Giunta. Ringraziandola infinitamente per le soluzioni intelligenti a difesa del nostro ambiente, da lei elaborate, e tenendola informata sull'esito della sua proposta da parte dell'Amministrazione novese, la saluto con gratitudine e stima.
Rosaria Longoni – Sindaco di Nova Milanese.
Parco del Rio Vallone, presidente Andrea Pirovano e direttore Massimo Merati (luglio 2015)
Regione Lombardia, assessori Direzioni Generali: Territorio e Difesa del Suolo, Viviana Beccalossi, e Protezione Civile, Simona Bordonali, e rispettivi dirigenti (luglio 2015)
Comune di Cinisello Balsamo, assessore all'ecologia Ivano Ruffa (luglio 2015)
Comune di Milano, assessore alla Sicurezza, Marco Granelli (il 5 marzo 2015)
Parco del Grugnotorto Villoresi, presidente Arturo Lanzani e direttore Luisa De Carli (marzo 2015)
Comuni di Bresso e Cormano, sindaci Ugo Vecchiarelli e Tatiana Cocca, e Parco Nord Milano, presidente Giuseppe Manni (27 febbraio 2015)
Comune di Senago, sindaco (dicembre 2014)
Comune di Cusano Milanino, assessore all’Ecologia e Lavori Pubblici, Marco Banderali (15 novembre 2014)

 

Ho letto con interesse la proposta, che coglie nel segno uno dei tanti problemi causati dalla miopia urbanistica dei nostri tempi.
Ma credo che, per risolvere il problema, basterebbe obbligare con apposita norma i proprietari di immobili a dotare questi ultimi di un pozzo perdente ove scaricare le acque meteoriche.
Oltretutto, le acque meteoriche nelle fognature diluiscono le acque nere che vanno ai depuratori, causando  il malfunzionamenti di questi e, in caso di forti piogge, l'apertura degli sfioratori di piena che riversano nei corsi d'acqua anche le acque nere.
Carlo Brambilla - Gruppo Naturalistico della Brianza e CAI - Seveso (MB)


Condividiamo le preoccupazioni di Carlo Brambilla per la diluizione delle acque di fognatura, che mette in crisi gli impianti di depurazione, e per l'apporto nel bacino del Po di liquami non trattati, nel caso di forti piogge che esigano l'attivazione dei "by pass" verso il Seveso.
Circa i pozzi perdenti, sarebbero da proporre solo come "extrema ratio": l'infiltrazione attraverso un suolo ben tenuto esercita una azione filtrante non solo di tipo meccanico, ma anche biologico e chimico, che varrebbe la pena mantenere per garantire la qualità dell'acqua che alimenta i pozzi dei nostri acquedotti.

Ringrazio per le valide considerazioni esposte. Ritengo tuttavia che debba essere privilegiata la infiltrazione superficiale: solo un suolo integro (ad esempio un prato gestito naturalmente e non calpestato) è in grado di abbattere al massimo grado le impurità contenute nell'acqua di pioggia che cade sulle nostre città; un pozzo perdente può svolgere quasi esclusivamente funzione di filtro meccanico.

Sono imensamente FELICE che lei mi abbia messo a parte della sua iniziativa che considero ASSOLUTAMENTE FANTASTICA
Giulio Vitale, Geologo - Milano

Sono per l'infiltrazione superficiale da coordinare tra proprietari ed aree verdi.
Niente pozzi perdenti.
Salvatore Mazzarella, Geologo - Milano

Molto interessante non solo questa proposta, ma tutta la vostra attività. Congratulazioni!
Pino Pizzi

 



Come si recupera la funzionalità idrogeologica della pianura Nord Milanese (1/3)
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