Giovanni



Michele Varriale



La Finta Semplice

LA FINTA SEMPLICE
Opera buffa in tre atti
per sei voci, coro e orchestra
su libretto di Carlo Goldoni

Musica di Michele Varriale
 

Nelle condizioni odierne del mercato culturale pensare di mettere in scena un’opera che si voglia rifare al modello dell’epoca d’oro di questo genere musicale in Italia è impresa che richiede coraggio… ed un po’ di follia!
Ma l’ispirazione che innesca il processo creativo non può essere governata dal calcolo. E quando in un progetto si crede con passione e determinazione non c’è ostacolo che possa arrestarlo. 
Da questi presupposti ha preso vita La finta semplice: opera buffa in due atti per sette voci, coro e orchestra su libretto di Carlo Goldoni e con musica di Michele Varriale; commissionata dal Bergamo Musica Festival è andata in scena per nove recite nel novembre 2013 nell'ambito del progetto "La scuola all'opera" (legati alla funzione didattica sono anche i bozzetti pubblicati in questa pagina, anch'essi opera del maestro Varriale).
 
“L’allestimento di una vera Opera era un sogno che coltivavo da sempre” dichiara Michele Varriale facendo propria una citazione del discepolo di Arnold Schoenberg, René Leibowitz: “È tempo che l’Opera rinasca dalle sue ceneri in Italia”.
E, nelle intenzioni del maestro Varriale, proprio di opera buffa deve trattarsi, nel solco di una tradizione aperta a fine Seicento dai piccoli capolavori della scuola napoletana (Pergolesi, Piccinni, Jommelli, Paisiello) e proseguita dai grandi del secolo successivo: Rossini e Donizetti in primis.
 
La vicenda si svolge in una terra del Cremonese. Due ricchi scapoli impenitenti, i fratelli Don Cassandro e Don Polidoro, offrono alloggio al nobile ufficiale ungherese Fracasso ed al suo servitore, il furbo Simone. Fracasso si innamora di Giacinta, sorella dei due terrazzani, mentre Simone seduce la cameriera di questa, Ninetta. Sarà la baronessa Rosina, sorella di Capitan Fracasso, la “Finta semplice” che sedurrà i due scapoli al fine di carpirne il consenso alle nozze delle due coppie di amanti.
 
La scelta di questo libretto, che pone Varriale in ardito confronto con l’analogo titolo di Mozart, è dipesa dal fatto che il testo di Goldoni è un meccanismo implacabile con giochi di simmetrie, finti rapimenti ed altre vicende molto adatte alla scrittura musicale ed offre la possibilità di utilizzare ben sei personaggi ai quali, per “colorare” i finali d’atto con un tradizionale brindisi sul modello di Traviata, il maestro Varriale ha inoltre aggiunto un piccolo coro di cameriere.
Altra ripresa della tradizione, di cui i melomani potranno riconoscere il modello nel Puccini di Gianni Schicchi e nell’ultimo Verdi di Falstaff, è la scelta di far cantare tutti in maniera “verista” con dialoghi serrati e vivacissimi. Quanto alla composizione della compagine orchestrale (flauto, oboe, 2 clarinetti, fagotto, 2 corni, timpani, arpa, archi) la volontà di Michele Varriale è stata quella di avere a disposizione un’ampia ricchezza coloristica utilizzata anche con effetti moderni per fiati, arpa e percussioni.
 
 
La Finta semplice, Teatro Donizetti Bergamo, video (6')
 
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AVVERTENZA
Per venire incontro a esigenze determinate da limitate disponibilità di risorse economiche, Michele Varriale ha espressamente composto una versione de La Finta Semplice che può essere portata in scena anche con organico strumentale ridotto ad un quartetto d'archi.
 
 
MICHELE VARRIALE

Pianista e compositore versatile, Michele Varriale non ha preclusioni verso alcun genere di musica.
In ambito sacro, su commissione dei Serviti di San Carlo, ha musicato testi di padre Turoldo ed ha diretto l’orchestra che li ha eseguiti in occasione dell’anniversario della morte del frate friulano.
Influenzato in uguale misura dal jazz e dal blues, dalla musica classica e dalle melodie popolari, con uno stile che senza essere “banale” riesce al contempo ad essere “accessibile” e “comprensibile” ad un pubblico non “elitario”, si dedica anche alla scrittura cameristica, sinfonica, di colonne sonore e teatrale riscuotendo un buon successo, come per la commedia musicale Otto donne e un delitto a lungo in cartellone al Teatro Litta nel 2010.