L'Eclettico



Vai al lavoro in bici? Meriti un premio



Con Bike2Work torna Bike-Challenge 2016

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VAI AL LAVORO IN BICI?

Meriti un premio

 
Mi chiedevo, quando pedalavo sul tragitto casa-lavoro in bicicletta da Cusano Milanino a Vimercate: “perché anche in Italia (e anche a Vimercate, e anche nel Comune di Vimercate presso cui lavoro) non si prevede, come mi risulta sia in Norvegia (ed anche altrove, di recente anche in Italia - NdR 2016), che il datore di lavoro riconosca un incentivo economico chilometrico (nel senso di proporzionato alla distanza percorsa: in Francia €0,25/km) per chi sceglie le due ruote “leggere” come mezzo di trasporto quotidiano?”.
In passato non ho insistito sull’argomento perché la proposta si sarebbe potuta qualificare come “conflitto d’interesse” essendo io, per l’appunto, parte in causa.
Oggi che la questione, purtroppo, grazie ad una pista ciclabile mal progettata e peggio realizzata e manutenuta, per un bel po’ non mi riguarderà più, riproporla dalle pagine di “In Comune”, periodico dei dipendenti, non mi espone a critiche, perciò l’ho fatto.
Ne rilancio i contenuti sulle pagine elettroniche dell’Eclettico perché penso che altri lavoratori del settore pubblico e privato potrebbero apprezzarla. Sia quelli che già oggi usano comunque la bicicletta, sia quelli che potrebbero farlo a loro volta, non solo motivati dalla praticità o da spinte ideali, ma anche sollecitati dal giusto riconoscimento che sarebbe doveroso dare ai comportamenti virtuosi che comportano vantaggi (anche monetizzabili) non soltanto per la collettività ma anche per le finanze di enti pubblici ed azienda.
Siamo tutti sempre d’accordo sulla teoria che bisogna favorire la mobilità sostenibile però, all’atto pratico, non è che si faccia molto per trasferire la mobilità privata dal motore all’energia umana. Non voglio qui elaborare modalità operative di un’iniziativa quale quella proposta, voglio invece invitare chi legge queste righe a dichiarare se vedrebbe con favore la sua introduzione e, in caso affermativo, a sollecitare i mobility manager, i diretti superiori ed i colleghi degli uffici personale e mobilità sostenibile affinché esercitino sul tema la propria creatività.
Qualcuno che oggi non usa la bicicletta per gli spostamenti casa-lavoro potrebbe essere indotto a pensare a questa ipotesi a fronte di un “premio” che potrebbe anche non essere monetario (anche se sarebbe giusto lo fosse) ma consistere, ad esempio, in materiale a “servizio” della mobilità ciclistica: fermacalzoni, copertoni, giubbotto catarifrangente, luci, lucchetto e catena anti-ladri, buono di riparazione da un ciclista, convenzioni con negozi, iscrizione ad associazioni pro-bici, assicurazioni… e così via.
Per una pubblica amministrazione, ma anche per un’azienda privata, diventare un punto di riferimento anche per altri enti e ditte perché si incentivano i propri dipendenti a raggiungere la sede di lavoro utilizzando sistematicamente la bicicletta può senz’altro diventare motivo di vanto oltre che determinare ricadute economiche positive da diversi punti di vista.
Nel settembre 2009 scrivevo sul sopra citato “In Comune” a proposito di incidente in itinere… tre anni dopo, purtroppo, l’incidente mi è toccato. Visto che la sfortuna si è malauguratamente avverata, confido si avveri, magari in tempi più brevi di un quadriennio, anche l’auspicio che oggi affido alla rete.
 
Giovanni Guzzi, novembre 2013
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AGGIORNAMENTO 2016

IN BICI AL LAVORO: TORNA LA SFIDA

Volete la bici? Allora pedalate!
Dedicata alle aziende di ogni dimensione, ai loro dipendenti e collaboratori, torna BIKE CHALLENGE 2016, la competizione tra luoghi di lavoro promossa da FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) nell'ambito di BikeToWork, il progetto europeo che incentiva l'uso quotidiano della bicicletta negli spostamenti casa-lavoro e supporta le aziende che vogliono ricevere la certificazione di amiche della bici.
Si partecipa, gratuitamente, dal 16 settembre al 31 ottobre iscrivendosi (su www.biketowork.it) alla prima sfida nazionale "Bike Challenge Italia" o, per le realtà dell'area metropolitana milanese, alla seconda edizione della "Bike Challenge Milano".
L'iniziativa mira a stimolare le persone a provare almeno una volta ad andare in bicicletta (al lavoro o nel tempo libero) e premia aziende e partecipati che avranno meglio abbracciato lo spirito della gara, pedalando con costanza e invitando tanti colleghi e dipendenti a "provare ad andare al lavoro in bici".
 
 
AGGIORNAMENTO 2015

IN BICI AL LAVORO: COME E PERCHÉ

Un'indagine nazionale
Sembra che in relazione a questa nostra proposta qualcosa si stia finalmente muovendo: in concomitanza con la sua attiva partecipazione all'importante progetto dell'Unione Europea Bike2Work, che nel 2015-16 vedrà coinvolti più di 15.000 dipendenti di 35 aziende enti ed istituzioni su concrete iniziative di incentivazione, FIAB (Federazione Italiana Amici della Bicicletta) ha lanciato una nuova indagine nazionale, specifica sul tema della mobilità casa-lavoro: IN BICI AL LAVORO: COME E PERCHÉ.
La mobilità casa-lavoro è una scelta fondamentale di spostamento individuale, uno dei fattori che più influiscono sui livelli di congestione del traffico e inquinamento atmosferico ed acustico e che rappresenta il principale stress quotidiano per il sistema dei trasporti di ogni città.
Per questo FIAB ha voluto capire meglio quando, come, perché si sceglie - o meno - di usare la bicicletta per tale tragitto quotidiano.
L'indagine si è prefissa l'obiettivo di raccogliere le indicazioni di diverse migliaia di ciclisti in tutta Italia sulle loro scelte al riguardo e il contesto viabilistico, logistico e di lavoro in cui queste si concretizzano.
I risultati dell'indagine (conclusa a metà marzo) hanno rappresentato un utile contributo conoscitivo per la pianificazione ottimale delle politiche di mobilità degli enti locali e dei mobility manager delle grandi aziende.
Inoltre hanno costituito il quadro informativo di riferimento per la parte italiana del progetto europeo Bike2Work, e sono stati presentati al convegno internazionale Velocity Nantes 2015.