L'Eclettico



L'alluvione spiegata dalla matematica



Piove sul bagnato - il Seveso 2

L'ECLETTICO - web "aperiodico"

L'ALLUVIONE SPIEGATA DALLA MATEMATICA

Piove sul bagnato - Il Seveso 2

 
17 milioni di euro. È la cifra che Regione Lombardia e Agenzia interregionale per il Po hanno messo a disposizione della Provincia di Milano a fine 2010 (Aggiornamento 2014. L’importo è cresciuto a 25 milioni di euro stando a notizie di stampa dopo gli allagamenti dell’8 luglio) per potenziare il Canale scolmatore di nord – ovest: raddoppiandone la capacità di sottrarre acqua al torrente Seveso (l'attuale portata è di 30 mc/s).
La notizia è stata diffusa nei primi giorni del 2011, i lavori sarebbero dovuti essere assegnati entro la primavera e completati in 18 mesi.
Se il cronoprogramma fosse stato rispettato di questi tempi avrebbero dovuto essere in via di conclusione.
Con l’intervento si vorrebbe porre fine alle ricorrenti esondazioni del Seveso a nord di Milano, nel quartiere di Niguarda, dove comincia il suo percorso artificiale sotto la città (con una portata dichiarata di 40 mc/s).
Ma i comuni che dovranno ospitarlo già lo contestano perché andrebbe ad interessare aree verdi di pregio in un territorio per il resto compromesso dall’edificazione.
 
Riprendiamo dunque da qui le nostre riflessioni sui problemi di gestione delle acque meteoriche, continuando ad utilizzare il Seveso come “caso – studio” di riferimento.
 
Precisazione preliminare: le cifre e considerazioni che seguono si fondano su drastiche semplificazioni affinché possano risultare comprensibili ai lettori; valutazioni rigorose, che risulterebbero assai complesse a chi non fosse esperto sull’argomento, non modificherebbero la sostanza del problema e le conseguenti conclusioni che andremo a trarre.
 
I DATI
 
La portata media in via Melchiorre Gioia
Il bacino di alimentazione del Seveso misura 231 kmq (chilometri quadrati) alla sezione di via Melchiorre Gioia a Milano (ove confluisce con il canale Martesana dopo aver descritto un’ansa in corrispondenza di piazza Carbonari: dove ha recentemente allagato anche la redazione del quotidiano Avvenire).
Ipotizziamo che le piogge che cadono sull’intera sua superficie abbiano una altezza annua media di 1.300 mm.
Se ne deduce che sul bacino cadono annualmente, in media, 231 x 106 x 1,3 mc (metri cubi) di pioggia, cioè 300 milioni di metri cubi di acqua piovana.
 
In condizioni naturali, nel bacino del Seveso, sprovvisto di affioramenti rocciosi e, alle origini, totalmente coperto da vegetazione, le piogge (anche nel corso degli eventi più intensi) si infiltrerebbero nel terreno e rifluirebbero in superficie, alimentando il corso d’acqua, dopo un percorso sotterraneo variabile da qualche minuto a qualche centinaio d’anni.
In condizioni naturali, ipotizzando una distribuzione uniforme delle piogge fra tutti i giorni dell’anno (non prendendo in considerazione vari fattori quali: evapotraspirazione, scambi di acque sotterranee con altri bacini, tempo di corrivazione – cioè tempo impiegato da una goccia di pioggia che cade nel punto più periferico del bacino per raggiungere la sezione di scarico del corso d’acqua di interesse–, deflussi da condotte fognarie, ecc. ), il fiume avrebbe a regime una portata media annua alla sezione di via Melchiorre Gioia di 9,5 mc/s (metri cubi al secondo).
Ovviamente, su questo valore medio possono incidere anche in maniera determinante le interferenze sul regime naturale dovute ai rilasci di acque reflue, e può essere incrementato da precipitazioni più elevate.
Pertanto la portata reale sarà superiore o inferiore rispetto al valore medio indicato in funzione del regime delle precipitazioni e dei rilasci di acque reflue.
 
La portata reale in via Melchiorre Gioia per una pioggia intensa
Da misure da me personalmente effettuate e confermate dai dati reperibili presso l’ARPA Lombardia, possiamo osservare che le precipitazioni non sono distribuite in maniera uniforme su tutti i giorni dell’anno, ma sono concentrate in poco meno di un centinaio di giorni, e che eventi con precipitazioni cumulate su 3 giorni di 100 mm o superiori si verificano almeno 1 volta all’anno (con punte, nell’ultimo decennio, superiori a 200 mm!).
 
Dal momento che il tempo di corrivazione sul bacino (l’asta fluviale del Seveso, dalla sorgente a Milano-via Melchiorre Gioia, misura 51 km) è dell’ordine di una decina di ore, una precipitazione di 100 mm uniformemente estesa sull’intero bacino e distribuita su 72 ore, in assenza di qualunque fenomeno che possa ritardare l’afflusso dell’acqua al fiume (infiltrazione nel sottosuolo, ecc.) darebbe luogo ad un deflusso, alla sezione di Milano, di 23 x  106  mc / 3 x 24 x 60 x 60 s, cioè di circa 89 mc/s.
In realtà precipitazioni fino a 100 mm sono state recentemente misurate anche in sole 24 ore ed anche nella parte più bassa, e meno piovosa, del bacino, con punte orarie di 34 mm/ora.
Se ne deduce che le portate alla sezione finale possono  superare anche di alcune decine di unità, per intervalli di qualche ora, i 100 mc/s oltrepassando di gran lunga la capacità di deflusso gestibile (come si è visto pari a 70 mc/s all'incile dello scolmatore di Palazzolo e 40 mc/s alla sezione di Niguarda).
 
Umberto Guzzi, geologo, marzo 2013
© Riproduzione riservata