L'Eclettico



Che pianta metto sul mio tetto?



Il Progetto Tevel

L'ECLETTICO - "web" aperiodico

CHE PIANTA METTO SUL MIO TETTO?

Il progetto Tevel della Fondazione Minoprio

 
Il progetto Tevel, realizzato da Fondazione Minoprio con il contributo della Camera di Commercio di Milano e della Fondazione Comunitaria del Varesotto ONLUS, ha valutato diverse specie di piante idonee all'allestimento di tetti verdi in Lombardia, scegliendole soprattutto tra quelle autoctone naturalmente presenti nel territorio regionale.

Le specie sono state individuate valutando una serie di caratteri morfofunzionali indipendenti dalla tassonomia delle piante, ma legati alla maggiore adattabilità agli ambienti estremi naturali, le cui condizioni sono simili a quelle riscontrabili nei tetti: escursioni termiche notevoli, variazioni di disponibilità idrica, substrato superficiale.
In particolare, nella scelta sono state identificate specie appartenenti alla forma biologica delle emicriptofite e camefite.

MAC (Minoprio Analisi e Certificazioni), a seguito di prove di laboratorio su diversi materiali e mix, ha individuato e caratterizzato un substrato specifico per tetti verdi, le cui caratteristiche chimico-fisiche erano conformi alla norma di riferimento UNI 11235:2007.
Inoltre MAC ha effettuato la caratterizzazione chimico-fisica e di fitotossicità di diverse tipologie di biochar (carbone vegetale), ottenuti da pirolisi in impianti di pirogassificazione di differenti tipologie di biomassa vegetale, al fine di validarne l’utilizzo come componente all’interno del substrato individuato per il miglioramento delle proprietà fisico-chimico-biologiche dello stesso e per la riduzione della lisciviazione di metalli pesanti e altri contaminanti nelle acque di deflusso.

È stata valutata la resistenza allo stress idrico di alcune specie attraverso la determinazione dell’indice RWC (Relative Water Content), che esprime il contenuto idrico delle piante sottoposte a stress idrico fino al punto di appassimento.
Conoscere la resistenza alla siccità è un aspetto fondamentale per definire le esigenze idriche e quindi gli eventuali apporti irrigui in un ambiente fortemente xerofilo qual è quello mediterraneo.
 
Lo studio sperimentale.
È stato allestito un tetto simulato (costruito a terra) per valutare agronomicamente il comportamento delle diverse specie identificate in due differenti profondità di substrato (10 e 15 cm).
Sono state valutate specie in purezza e consociazioni che permettono di prolungare i periodi di fioritura e di migliorare la copertura del terreno, favorendo nel contempo biodiversità.

I risultati: le specie vegetali con la migliore performance.
Le specie che hanno manifestato le minori morìe, e con una copertura superiore al 75% dopo 18 mesi dalla messa a dimora, e e con minori infestazioni sono state: Cerastium bieberstenii, Dianthus gratianopolitanus, Hieracium pilosella, Petrorhagia saxifraga, Plantago serpentina, Potentilla neumanniana, Santolina marchii, Thymus serpyllum.
Le altre specie identificate nello studio iniziale (Ajuga reptans, Ceratostigma plumbaginoides, Dianthus barbatus, Geranium sanguineum, Iberis sempervirens, Mesembrianthemum cooperi, Sedum acre, Sedum album, Sedum palmeri) non sono però da escludere, soprattutto se consociate in modo da valorizzare i diversi aspetti positivi che posseggono.

È stata effettuata una prova di taleaggio primaverile su alcune specie per valutare la possibilità di radicazione diretta delle talee in ambiente esterno nel substrato per tetti verdi, per ridurre i costi di produzione e per favorire lo sviluppo radicale nello stesso substrato del tetto.
Le specie confrontate sono state: Sedum album, scelta come termine di paragone in quanto ha raggiunto, come atteso, i migliori risultati di vitalità e radicazione, Santolina marchii, che ha conseguito buoni risultati e Iberis sempervirens, che ha manifestato una crescita più lenta.
Interessante è stato verificare che in alcuni casi i risultati raggiunti in ambiente esterno sono stati migliori di quelli delle talee cresciute in ambiente protetto.
Sono in corso le prime valutazioni del taleaggio autunnale.

I risultati ottenuti rappresentano un primo screening che dovrà essere approfondito da prove di messa a dimora di piante e talee in tetti verdi in quota, ampliando ad altre specie le prove sulla resistenza allo stress idrico e valutando gli effetti dell’apporto di biochar al substrato.
 
dicembre 2013