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Treni: non solo Milano-Roma



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TRENI, non si va solo da Milano a Roma

 
L’attenzione all’importanza della mobilità ferroviaria è un tema che ricorre sui mezzi di comunicazione. Al di là di generiche affermazioni sui problemi affrontati quotidianamente dai pendolari ed il caso dei disastri ferroviari, l’argomento è però per lo più una notizia che le redazioni reputano degna di nota quando si parla di grandi opere (come l’Alta Velocità), tecnologie importanti (nella realizzazione di ponti e stazioni) o, almeno in Italia, concorrenza su rotaia fra Rete Ferroviaria Italiana (RFI, che gestisce le Ferrovie dello Stato) e i nuovi arrivati di Italo e di vantaggi e svantaggi di entrambi nei confronti delle linee aeree che portano alle stesse destinazioni.
Si parla dunque delle questioni dell’Alta Velocità dal punto di vista dell’ordine pubblico in relazione all’opposizione in Val Susa, o si scrivono inchieste dopo aver provato tempi e comodità a bordo delle carrozze dei diversi gestori di una medesima tratta.
È evidente che ognuno in genere parla di ciò che conosce e la cosa, di per sé, sarebbe sensata. Tuttavia non lo è quando si tratta giornalisti o pubblici amministratori che, per mestiere, dovrebbero invece occuparsi di ciò che riguarda non soltanto il mondo elitario che frequentano direttamente ma anche ciò che riguarda la vita della maggioranza delle persone, specialmente di chi ha meno possibilità economiche.
Nello specifico caso del trasporto ferroviario viaggiatori il rischio dell’autoreferenzialità sopra evidenziato porta infatti a far pensare che non ne esistano altre tipologie se non quelli che si avvalgono dell’Alta Velocità per andare da Milano a Roma (e viceversa). Lo dimostrano le promozioni sulle quali duellano i concorrenti che permettono di raggiungere la capitale dalla capitale economica con tariffe che partono da 9 €.
E se si deve andare da un’altra parte o usare altre categorie di treni? Chi scrive non è un viaggiatore frequente perciò il racconto delle personali vicissitudini sperimentate in poche occasioni di utilizzo della strada ferrata è ancor più preoccupante perché, ragionevolmente escludendo l’ipotesi di essere la persona più sfortunata del mondo, ciò significa che quanto descritto è emblematico della triste realtà quotidiana dei pendolari… dei quali Amministratori Delegati, Ministri delle Infrastrutture, Assessori Regionali ai trasporti, Uffici Stampa aziendali ed anche i mezzi di comunicazione non dicono mai nulla...
Siccome sono convinto che parlarne sia, invece, il modo per cominciare a cambiare le cose… faccio la mia parte.
Giovanni Guzzi, agosto 2013
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