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Posta in ritardo? Cancelliamo le prove



Posteitaliane abolisce la bollatura in arrivo

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POSTA IN RITARDO? CANCELLIAMO LE PROVE

La nuova strategia di Posteitaliane: abolendo la bollatura in arrivo non si potrà più dimostrare che una lettera è arrivata in ritardo

 

 
Da alcuni anni non esiste più la distinzione fra posta ordinaria, che per arrivare a destinazione poteva impiegare alcuni giorni, e posta prioritaria che, ad un costo maggiorato, garantiva la consegna in un giorno.
Nell’era della parità dei diritti anche questa bieca disuguaglianza è stata cancellata: infatti la posta costa tutta come la prioritaria, in compenso può arrivare (quando arriva) con i tempi della ordinaria.
Ma, a conferma che alle Poste reputano più coerente con la propria “mission” (come si dice oggi) vendere cianfrusaglie nei propri uffici rispetto all'offrire il servizio di trasporto della corrispondenza, anche altre cose sono cambiate.
Alcune più evidenti, come il fatto che la consegna non è più effettuata il sabato (e di questo ad esempio risentono i quotidiani che sono obbligati a contratti integrativi con altre agenzie di recapito), altre apparentemente invisibili, almeno finché non capita qualche difficoltà ed allora si scoprono a proprie spese e senza possibilità di porvi rimedio. Trovandosi nella stessa condizione di una formica che, per risolvere un suo problema, debba riuscire a richiamare l’attenzione di un elefante!
Questa seconda novità è il fatto che la posta non riporta più sulla busta il timbro con la data del giorno in cui è arrivata all’ufficio postale che ce la dovrà consegnare. Sembrerebbe un problema di poco conto, l’importante è che arrivi!
Ma quando la consegna avviene in ritardo e la lettera conteneva delle scadenze le cose non vanno tanto lisce.
A me è successo di ricevere a fine luglio una comunicazione dall’Inail che mi comunicava una sua decisione avvertendomi che potevo opporre ricorso, eventualmente avvalendomi di un patronato, comunque per raccomandata e corredando il tutto con un certificato medico (tutte operazioni non così facili da attuare con immediatezza).
Il problema era che la scadenza temporale per il ricorso era di 60 giorni consecutivi (cioè senza distinzione tra lavorativi, non lavorativi o festivi) ma a partire da quale data?
Al numero verde Inail asserivano che la decorrenza partiva dalla intestazione della loro lettera (3 luglio). Peccato che nella mia cassetta della posta era stata imbucata il 20 agosto. Proprio sotto i miei occhi e, con mia sorpresa, di sabato (giorno come si è detto non più di consegna della posta) da parte di un portalettere supplente, si capisce che questa anomalia dipendeva dalla necessità di smaltire il ritardo accumulato.
Ma qui ecco porsi l’altro problema: mancando sulla busta il timbro con la data come potevo dimostrare di averla ricevuta dopo più di due settimane da quando si affermava che fosse stata spedita?
Il portalettere, persona gentile oltre che disponibile e di buon senso, si era offerto di dichiarare il giorno della consegna ma, per fare una cosa migliore, mi ha invitato a parlare della questione col direttore dell’ufficio di recapito di zona (di via Oggioni 76 a Cinisello Balsamo - MI) per farmi apporre un timbro.
Ma una cosa tanto elementare non è risultata possibile, come non è stato possibile ottenere l’indicazione del giorno di lavorazione presso codesto ufficio che, mi era stato spiegato, sarebbe stato evidenziato dal codice a barre presente sulla busta.
Così me ne sono rimasto col mio problema irrisolto ed impossibilitato a fare altro che sporgere reclamo (cosa anche questa tutt’altro che agevole, ma ne scrivo altrove).
In una decina di giorni, tempo abbastanza breve ma sempre troppo lungo ai fini del mio problema anche se la risposta fosse stata per me più utile, vengo informato (vedi in basso) che la bollatura della posta in arrivo non è un obbligo al quale Posteitaliane è soggetta; ed il fatto che prima venisse apposto il timbro era solo una sua libera iniziativa che ora non ritiene più di porre in atto.
Semplice no? Senza il timbro con la data di arrivo nessuno potrà dimostrare una consegna tardiva.

AGGIORNAMENTO 2014: la comunicazione di pagamento della quota annuale di iscrizione all'Ordine dei Giornalisti mi è stata recapitata in data successiva alla scadenza ultima per effettuare il versamento!
A chi talvolta mi rimprovera di essere un laudator tempori acti replico che in famiglia si ricorda che negli anni '50 le lettere di mio nonno spedite dall'allora Pakistan occidentale (dove si trovava per lavoro) non impiegavano più di una settimana per arrivare a destinazione.
 
Giovanni Guzzi, luglio 2013
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Datata il 3 luglio, arrivata il 20 luglio
Reclamo per ritardo recapito lettera Inail
Avviso pagamento quota Ordine Giornalisti arrivato oltre la scadenza