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Per l'Assunta gli angeli suonano Rossini



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PER L'ASSUNTA
Gli angeli suonano Rossini

 
Cosa suonano gli angeli per la Madonna? Completando la nota battuta di Karl Barth, secondo il quale quando si rivolgono a Dio, cantano Bach e quando si divertono tra loro, suonano Mozart… dopo aver assistito al concerto d’organo di Ferragosto nel duomo di Pesaro si può a buon diritto affermare che per la Vergine gli angeli suonano Rossini! Per felice scelta degli organizzatori, infatti, il concerto di mezza estate del festival Vespri d’organo a Cristo Re (www.vespridorgano.it) nel giorno dedicato all’Assunta si è tenuto proprio davanti al novecentesco affresco che la ritrae fra gli apostoli, nel catino absidale della cattedrale a lei intitolata. E, nell’occasione, il numeroso, attento e partecipe pubblico intervenuto ha potuto apprezzare il talento del più illustre compositore pesarese rifulgere anche nella versione organistica delle sue ouvertures del Barbiere di Siviglia e della Gazza Ladra, di cui sono state eseguite come bis le trascrizioni integrali per organo a quattro mani.
Un repertorio, quello per organo a quattro mani, per cui non esiste molta musica originale e perciò i programmi di sala dei concerti per questa formazione sono per lo più compilati attingendo al vasto ambito delle trascrizioni, fra le quali figura anche l’Alleluja dal Messia di Haendel con cui hanno aperto il concerto Giuliana Maccaroni e Martino Pòrcile (rispettivamente organisti titolari dello storico organo Mascioni - 1906, III/P - della Chiesa di Cristo Re e di quello della Cattedrale di Pesaro).
Ciò premesso, dal punto di vista musicologico la serata ferragostana ha offerto la rara opportunità di conoscere musica espressamente scritta per organo a quattro mani e per di più opera di un compositore marchigiano contemporaneo di Rossini: Giovanni Morandi (1777-1856).
Oggi sconosciuto, Morandi è considerato l'autore più rappresentativo dell'epoca risorgimentale italiana ed a quel tempo la sua famiglia era ben più nota di quella di Rossini. A riprova di ciò valga la vicenda della raccomandazione che essa offrì a Gioachino affinché potesse far eseguire la Cambiale di matrimonio nel teatro di San Moisè a Venezia nel 1812. Morandi sposa una delle più celebri soprano rossiniane, Rosina Morolli, al cui seguito gira i più importanti teatri d'opera italiani ed europei, impossessandosi dello stile operistico che poi riverserà nella sua musica d'organo.
Dopo la morte precoce della moglie, Giovanni diventa Maestro di musica in due monasteri di clausura, dove c'erano due monache organiste dotate di grande talento. È per loro che, dunque, scrive le sue Sonate per organo a quattro mani, cosa assai rara per l'epoca.
La loro esecuzione pesarese ha consentito al pubblico di riconoscerne l'inconfondibile stile operistico che permeava tutte le composizioni musicali del periodo ma che, tuttavia, non impediva alle monache di suonarle non soltanto per il proprio diletto ma anche per accompagnare le funzioni religiose. L'organo per il quale queste musiche sono state scritte è il tipico organo veneziano classico, di cui le Marche sono ricche.
Giuliana Maccaroni, che del festival è anche direttore artistico, ci ha spiegato che nelle variazioni eseguite in concerto, c'è proprio la ricerca di imitare i vari strumenti d'orchestra, utilizzando registri organistici ad essi simili per timbro e colore.
Tracciando poi un bilancio della X edizione dei Vespri d’organo pesaresi, Giuliana Maccaroni esprime grande soddisfazione per i molti consensi riscossi sia da parte del pubblico pesarese, sia dei turisti: “È il risultato dello sforzo di rendere accattivante questa serie di concerti organistici, attraverso la contaminazione con arti diverse”.
Da tre anni, infatti, la rassegna è aperta dalla proiezione di un film muto accompagnato da improvvisazioni organistiche dal vivo. In altre serate, letture affidate alla bravissima Lucia Ferrati, sono accompagnate da un commento musicale organistico. Quest’anno, in omaggio al nuovo pontefice, sono stati letti testi di Bernardo di Chiaravalle e l’Alleanza di S. Francesco con madonna Povertà, scritto anonimo della cerchia francescana. Infine, due concerti coinvolgono sempre le due chiese antiche più importanti di Pesaro: Nome di Dio e Annunziata dove, in tema con le loro caratteristiche artistico-architettoniche, si propongono sempre concerti di musica antica (particolarmente interessante e significativo il concerto dedicato al quarto centenario della morte del pittore urbinate Federico Barocci).
“Di anno in anno” continua Giuliana Maccaroni “il pubblico, che sta diventando sempre più attento ed educato, dimostra di apprezzare moltissimo la formula varia del festival e devo dire che le chiese sono sempre gremite.” Un risultato al quale contribuiscono anche le introduzioni ai concerti, che hanno il pregio di avvicinare il pubblico ad uno strumento considerato sempre un po' distante, sia per repertorio sia per ubicazione dello strumento. Ma da questo punto di vista le chiese pesaresi offrono la possibilità, con le consolle poste sul presbiterio, di essere visibili dal pubblico, che è così reso ancora più partecipe a concerti che hanno fra i propri obiettivi anche la valorizzazione degli strumenti più interessanti presenti a Pesaro: nella Chiesa di Cristo Re è stato collocato l'organo che era in Conservatorio fino al 1975, la Basilica Cattedrale usufruisce di un grande organo moderno, mentre nella Chiesa del Nome di Dio c’è un preziosissimo organo Paci del 1631. All’Annunziata non c'è strumento funzionante, per questo qui si tengono i concerti con ensembles barocchi.
 
Giovanni Guzzi, agosto 2013
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