L'Eclettico



Il serafico Flauto di Assisi



Un dono in musica per la giornata nazionale del dono, nella festa di San Francesco

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IL SERAFICO FLAUTO DI ASSISI

Un dono in musica per la giornata nazionale del dono, nella festa di San Francesco

 
Con decisione quasi unanime, nei mesi scorsi il Parlamento ha istituito la Giornata Nazionale del Dono. Significativa la data scelta: il 4 ottobre che, per il calendario religioso, è anche la Festa liturgica di San Francesco, patrono d’Italia.
Indugiando col pensiero su una simile concomitanza e su diversi aspetti della questione - non ultimo il sospetto che anche questa decisione possa essere finalizzata a “rilanciare l’economia” introducendo un’altra occasione per indurre gli italiani ad una qualche forma di utilizzo degli ormai “famigerati” 80 euro - per associazione mentale d’idee l’accostamento fra questa particolare circostanza ed un concetto di regalo che non sia soltanto consumismo ci ha riportato alla mente un CD di musica antica che in parte abbiamo avuto la fortuna di poter ascoltare anche dal vivo in concerto a Milano nella sacrestia monumentale della Basilica di San Marco (L’è tanto tempo hormai - Sonatas, canzonas and sinfonias: Giovanni Battista Buonamente and the instruments of the Sacro Convento of Assisi / BRILLIANT Classics 94478, durata 68’, in vendita a Milano presso la Bottega Discantica €10.50 e sul web su Amazon e iTunes dove se ne possono acquistare anche singoli brani).
Protagonista della serata era un flauto molto particolare conosciuto come Flauto traverso di Assisi in quanto copia da un’importante collezione di strumenti a fiato del Sacro Convento della città umbra.
A offrire il proprio respiro ad uno strumento dal bellissimo suono dolce e caldo, Laura Pontecorvo, nell’occasione in trio col violino di Olivia Centurioni e la tiorba di Evangelina Mascardi, ovvero l’Helianthus Ensemble.
In programma musiche di Giovanni Battista Buonamente (ca. 1595-1642), frate e musicista dalla brillante carriera europea che ad Assisi lavorò come Maestro di Cappella, e di compositori suoi contemporanei, nell’intenzione di ricostruire il contesto musicale nel quale il Flauto di Assisi accarezzava l’orecchio di chi lo ascoltava.
Un’attenzione duplice, quella delle musiciste, ad unire la gradevolezza di bella musica non conosciuta a sufficienza e poco incisa (uno dei precedenti pochissimi dischi dedicati a Buonamente risale a 10 anni fa) ad accurate ricerche storiche; ricordiamo che la stessa Mascardi un paio d’anni fa portò, sempre in San Marco, musiche di Bellerofonte Castaldi (ca. 1581-1649).
Dunque ecco il Flauto di Assisi presentarsi con l’incedere lento ed evocativo come di un coro di monaci del Psalm n. 9 per flauto solo di Jakob van Eyck (1590-1657), affiancarsi alla tiorba in Amarilli mia bella del medesimo autore e lasciare, invece, spazio al duetto spigliato fra tiorba e violino nella Diminuzione sopra Io son ferito di Giovanni Battista Bovicelli (ca. 1550-post 1594) e nella Sonata variata op. 8 di Biagio Marini (1594-1663) dove il violino cantabile del tema si scatena poi in scariche virtuosistiche.
Intercalata ai brani descritti ecco poi la musica di Buonamente disponibile anche in CD. Nella Sonata nona sopra Quello è quel loco il Flauto di Assisi dialoga con un violino dal piglio incisivo, mentre la tiorba in sottofondo “borbotta” i suoi bassi.
Nella Sonata prima à 2 è ancora il violino a impennarsi dolce mentre in L’è tanto tempo hormai, che dà il titolo al disco, i due strumenti melodici si avviano assieme per poi continuare a rincorrersi riprendendo per imitazione le frasi l’uno dell’altro. Nella Sonata decima Cavalletto zoppo violino e flauto espongono il tema con tono marziale quindi ancora si intrecciano in diminuzioni vorticose all’unisono. Infine nella Sonata sesta sopra Ruggiero (tema popolare dell’epoca utilizzato anche da Johann Sebastian Bach per le sue Variazioni Goldberg) il tema è proposto dal pizzicato della tiorba alla quale il flauto comincia a rispondere in eco nella prima variazione, imitato dal violino nella successiva, concedendo più oltre alla tiorba una variazione solistica mentre flauto e violino l’accompagnano con note tenute fino al finale danzato tutti assieme.
Sarà forse una considerazione banale, e tuttavia la serenità ed il senso di pace interiore che ci sono donati dall’ascolto di questa musica (che si materializzano anche nello sguardo di sorridente intesa che le musiciste si scambiano ogni volta che terminano di suonare un brano) suscita in noi il pensiero che San Francesco, quando ammansiva il lupo di Gubbio o parlava agli uccelli, forse aveva nella voce proprio il suono che oggi questo splendido flauto ci restituisce.
Nel disco l’Helianthus Ensemble, formazione fondata dalla Pontecorvo proprio per eseguire musica di Buonamente con una strumentazione centrata sulla collezione di Assisi (costituita dal flauto traversiere protagonista del concerto e di altri sei strumenti a fiato) si arricchisce di altri strumenti di questa raccolta come il cornetto e il cornettino, ai quali, oltre ai già citati violino e tiorba, si aggiungono viola, dulciana, violoncello, chitarra barocca, clavicembalo e organo per un impasto sonoro davvero gradevole.
In conclusione non ci resta da aggiungere che ad un approfondito inquadramento musicologico sul repertorio e gli strumenti Laura Pontecorvo ha dedicato un anno sabbatico di studi confluiti nel saggio La collezione di strumenti musicali e la prassi strumentale nel Sacro convento di San Francesco ad Assisi durante il Seicento (pubblicato in Recercare XXIV/1-2 2012) del quale qui si propone la sintesi che accompagna il CD.
 
Giovanni Guzzi, ottobre 2014
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La collezione di fiati del Sacro Convento di Assisi